E ormai dato per certo l'accordo, che dovrebbe perfezionarsi entro la fine del mese di marzo 2015, tra ABI, Associazioni Imprese e Associazioni Consumatori.
L'accordo prevede il congelamento per 36 mesi (3 anni) della quota capitale di prestiti e mutui, per cittadini e imprese. Pertanto nel pagamento delle rate durante tale periodo sarebbe inclusa solo la quota interessi.
Ovvero prendendo ad esempio una ipotetica rata mensile di importo 900 euro, dove la quota capitale è 775 euro e la quota interessi è 125 euro, per 3 anni si andrebbe a pagare solo i 125 euro relativi alla quota interessi.
Il minor rimborso nei 3 anni rispetto all'originario piano di ammortamento contratto con l'accensione del Prestito o del Mutuo determinerà automaticamente un allungamento del periodo di rimborso per un pari numero di rate, rispetto alla quota capitale non versata nei 3 anni in cui si è scelto di sospenderla.
A questa agevolazione, le Imprese (PMI) pare però che potranno accedere, se titolari di un Prestito o di un Mutuo, e solo nel caso in cui non abbiano esposizioni bancarie scadute e/o sconfinanti da più di 90 giorni.
Inoltre, anche se le banche nell'ambito di questo accordo si impegnano a fornire una risposta entro 30 giorni dalla presentazione della domanda di richiesta di congelamento della quota capitale e/o dalla presentazione delle informazioni aggiuntive richieste dalla banca stessa, non è prevista alcuna forma di automatismo nella approvazione della domanda ed ogni istruttoria sarà quindi condotta secondo i criteri di sana e prudente gestione del credito concesso e ferma restando la autonoma valutazione della banca.
Sulla carta - osserva la Redazione di Prestito.it - una lodevole iniziativa per tentare di concedere una maggiore disponibilità della liquidità nelle tasche di cittadini ed imprese, cosa che appare sempre di più essere legata a doppio filo con la possibilità di ripresa dei consumi e degli investimenti, vero e proprio motore di una tanto auspicata ripresa economica.
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