Ultimo Atto della Tragedia di Un Assurdo Prestito Greco


Ultimo Atto della Tragedia di Un Assurdo Prestito Greco
Abbiamo sempre considerato un falso e una totale assurdità il cosidetto (gigantesco) "Prestito Greco" e lo abbiamo fatto per tanti motivi primo fra i quali il fatto che non si tratta di un prestito (come ci hanno sempre detto i nostri leaders politici) ma di una sorta di regalo.
Visto che la Grecia non sarà mai in grado di restituirlo.

Ma lo abbiamo visto come una assurdità anche perchè la (scarsa) intelligenza e la (abbondante) ipocrisia di coloro che erano in carico della trattativa sulla concessione di questo prestito (Istituzioni Europee) aveva voluto imporre sulla Grecia delle condizioni che la stessa Grecia non poteva in nessun modo sostenere.
Salvo il stare senza "mangiare o consumare" per alcuni anni o salvo il cambiare totalmente le consuetudini fiscali e economiche, cosa ugualmente improbabile.

E, come tutti sappiamo, le cose assurde e fatte male prima o poi vengono al pettine.
Questo week end il nodo Greco è finalmente arrivato al pettine con la inaspettata (dal resto dell'Europa) chiamata al Referendum su una questione che apparentemente è il nuovo accordo sul prestito ma che in realtà diviene per default la permanenza della Grecia nell'Eurozona.

Per coloro che desiderano avere una visione "storica" di questi avvenimenti ricordiamo che solo 4 anni fa l'allora Primo Ministro Greco George Papandreou sorprese gli altri leaders Europei con una chiamata al Referendum per, come oggi, approvare le condizioni dettate dall'Europa con la concessione del prestito alla Grecia, condizioni che richiedevano una politica di austerity (che poi avrebbe devastato l'economia della Grecia).

In quel momento tuttavia l'Europa non era preparata ad un rifiuto della Grecia con possibili conseguenze (allora) molto gravi sulla esistenza stessa della moneta unica.
Papandreou venne convocato di urgenza in un mezzogiorno di fuoco a Cannes alla vigilia di un G20 e messo in un angolo dal (micidiale) duo western "Merkozy" formato da Angela Merkel e dall'allora Presidente Francese Nicolas Sarkozy.
Sotto la inclemente pioggia che batteva sul Palazzo del Festival che solitamente è invece baciato dal sole e ospita non poco fotogenici politici ma le belle star del Festival di Canness il duo inchiodò il povero Primo Ministro Greco e lo costrinse ad una umiliante U-Turn, una retromarcia sul referendum che divenne immediatamente la causa diretta della caduta politica dello stesso Papandreou.

Oggi questo non succederà.
Intanto l'Europa (a ragione o a torto) non sembra temere il problema Greco come 4 anni fa e ritiene di poterne contenere le conseguenze, specie avendo una Banca Centrale Europea con un nuovo potere di fuoco e con alla guida una persona competente del calibro di Mario Draghi che ormai ne ha assunto un pieno controllo e che ha acquisito la stima e fiducia della potente Merkel.

In secondo luogo l'attuale Primo Ministro Greco, Alexis Tsipras, sicuramente ricorda quanto accadde allo sfortunato ex collega Papandreou quando fece una inversione di marcia e sicuramente non vuole ripeterne la tragi comica esperienza.

In terzo luogo oggi sia l'Irlanda che il Portogallo stanno superando quella crisi in cui invece erano in pieno 4 anni addietro e sia l'Italia che la Spagna sembrano riuscire a "piazzare" i propri Titoli di Stato senza alcuna seria difficoltà.
Per cui non si teme troppo un potenziale catastrofico effetto domino.

Tutto questo porterebbe a pensare che il resto dell'Europa voglia oggi seguire una politica non intervenzionistica ma invece orientata sul laissez-faire e lasciare che la Grecia e il popolo Greco sia artefice del suo destino ... fuori dall'Eurozona.

Se questo risultasse essere vero significherebbe essere (finalmente) arrivati proprio all'inizio dell'ultimo atto di questa tragedia Greca che ormai, avendo apparentemente anche perso alcuni lati drammatici, sta iniziando a stancare i troppo viziati spettatori Europei.

Ci si rammarica solo a vedere il comportamento dilettantistico del Governo Greco che, con il suo poco limpido comportamento, ha buone chances di riuscire a inimicarsi anche coloro che in Europa avevano simpatia per la causa Ellenica e che rischia di causare ai propri cittadini eccessivi immediati danni.

Anche se a lungo termine per la Grecia una uscita dall'Eurozona potrebbe risultare essere la migliore delle pessime scelte disponibili oggi sul tavolo.


Corrado Colombini
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Redazione – Prestito.it
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Redazione - Prestito.it - 2015-06-28 









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