Da una indagine di mercato realtiva ai
Prestiti e Finanziamenti alle Piccole e Medie Imprese (PMI) è emerso un quadro generalizzato che ha quasi del surreale e senza dubbio drammatico per il mondo del lavoro e per i piccoli e medi imprenditori.
L'indagine condotta, dalla stessa Redazione di Prestito.it, durante il mese di Novembre 2012 ha infatti evidenziato che al di la delle belle parole che sovente ci è capitato di sentire a meeting e convention da vari dirigenti di Banche Italiane, che immancabilmente hanno rinnegato che vi sia una eccessiva restrizione dell'accesso al credito per le imprese, la realtà sul territorio che è emersa è purtroppo ben diversa.
Gli inviati di Prestito.it, coadiuvati da 26 piccoli imprenditori, hanno verificato la reale accessibilità al credito facendo richiedere a questi volenterosi e particolari partner un "preventivo e piano di ammortamento" relativo ad un prestito (finanziamento chirografario) di soli 10 mila euro finalizzato all'acquisto di attrezzature (beni strumentali) e innovazione tecnologica all'interno dell'impresa richiedente.
Le richieste sono state rivolte a 34 diverse Banche, presso filiali distribuite prevalentement al Nord e Cento Italia. Filiali con le quali i nostri volenterosi e disponibili imprenditori intrattenevano già rapporti bancari consolidati da minimo 3 anni.
Ebbene in 28 casi la Banca ha richiesto garanzie reali pari o superiori all'importo da finanziare e in tutti e 34 i casi ha richiesto la fidejussione dei soci e titolari dell'impresa maggiorata del 50% rispetto alla cifra richiesta.
In 12 casi prima della formale accettazione della richiesta la Banca ha cercato di dissuadere l'impresa dalla richiesta di finanziamento, con frasi del tipo: "non è un bel momento per richiedere un finanziamento" ed ancora "la richiesta deve andare al vaglio della direzione e laboratori fidi, potremmo non farcela a dare una risposta entro fine anno".
Solo in 6 casi la richiesta di finanziamento è stata subito formalizzata dalla filiale bancaria, subordinando però l'inoltro al laboratorio fidi alla presentazione da parte dell'impresa degli ultimi 2 bilanci ufficiali e una situazione di periodo al 30 settembre 2012 (bilancio a sezioni contrapposte NON bilancio CEE).
I dati emersi dal sondaggio crediamo che si commentino da soli ed evidenziano un terrificante "credit crunch" per la Piccola e Media Impresa in Italia.
Parallelamente l'indagine della
Redazione di Prestito.it ha verificato la presenza di messaggi promozionali delle Banche Italiane che presentassero prodotti, Prestiti e Finanziamenti, rivolti proprio alle Piccole e Medie Imprese Italiane.
Ebbene censendo i vari media con particolare attenzione a Radio, TV e internet, durante il medesimo mese di Novembre 2012, è emerso che
solo la BNL (Gruppo BNP Paribas) e la BCC (Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane) hanno portato avanti campagne promozionali rilevanti e a diffusione nazionale, che avessero per oggetto prodotti relativi a Finanziamenti e Prestiti alle Imprese.
Infatti la BNL con il
prodotto "INNOVO" e la BCC con la
campagna "BUONAIMPRESA" sono state le uniche Banche Italiane (anche se in verità BNL è ormai confluita nella Francese BNP Paribas) le cui campagne promozionali si sono rivelate sufficientemente presenti nei media summenzionati da essere rilevabili ai fini del
sondaggio condotto dalla Redazione di Prestito.it.
Un meritato e sincero plauso quindi a queste due Banche che al di la della congiuntura economica, apparentemente, stanno tentando di continuare a fare ciò che un tempo era "il principale mestiere delle Banche", ovvero "prestare denaro alle imprese".
Per i più attenti osservatori del settore, che sovente scrivono alla Redazione di Prestito.it, il rammarico più grande pare rimanga quello di non aver visto da parte delle Banche il benchè minimo allentamento del credit crunch (restrizione dell'accesso al credito) nei confronti delle Famiglie e delle Imprese Italiane, nonostante il fatto che
le Banche Italiane abbiano ricevuto (tra fine 2011 ed i primi mesi del 2012) una pioggia di Miliardi di euro dalla BCE (Banca Centrale Europea) peraltro a tassi di interesse bassissimi (1% prima e 0,75% poi).
"Miliardi di euro" questi che, anche secondo gli auspici della stessa BCE che li ha erogati, dovevano servire prevalentemente a lenire gli effetti della grave recessione economica e agevolare la ripresa, anche sostenendo l'accesso al credito per le Imprese.
Alla luce dei fatti, purtroppo, così non è stato e probabilmente "buona parte di questi soldi" sono stati forse destinati all'acquisto di Titoli di Stato dei tanto chiaccherati paesi emergenti (Brasile in primis).
Titoli che concedono alti interessi attivi ed un basso livello di rischio, certamente più basso rischio rispetto alle PMI Italiane che dovranno tentare di continuare a resistere a questa durissima crisi economica quasi esclusivamente con le "sole proprie forze" ... anche e soprattutto "finanziarie".
Vedi precedenti News correlate:1 Marzo 2012 - BCE alle Banche Europee oltre 1000 Miliardi - 239 Miliardi alle Banche Italiane23 Aprile 2012 - Piccole e Medie Imprese 37 su 100 non ha accesso al credito10 Maggio 2012 - Bankitalia e Confindustria sollecitano le Banche ItalianeMichele Bini
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