In questo periodo di entusiasmanti promesse elettorali che vanno dall'eliminazione dell'IMU, a miliardi di Euro ripagati rapidamente alle aziende creditrici dello Stato, dal condono fiscale (magari anche tombale) a quello edilizio passando dai cagnolini graziosamente messi in mostra in diretta televisiva, in questo periodo viene voglia di chiederci se non sarebbe meglio un giorno provare ad eleggere solo persone mai votate ed elette prima.
Se non altro non si verrebbe presi in giro sempre dalle stesse persone.
Di cosi detta destra, sinistra o centro.
Ma in realtà tutti accomunati dal comune e contagioso desiderio di mai abbandonare la propria redditizia poltrona pubblica.
Lasciando da parte quelli che sembrano essere solo sogni...ritorniamo al sofferto settore del nostro sofferto prestito nazionale che accomuna e unisce tutti gli Italiani, il debito pubblico.
Durante il terzo trimestre del 2012 il debito pubblico nella Eurozona è rimasto sostanzialmente stabile attorno al 90% del PIL (sostanzialmente in quanto in precedenza era l'89,9%).
Questo per l'Eurozona in genere...ma non per l'Italia.
L'Italia, che ama i record (anche quelli che gli altri fanno di tutto per evitare) invece prosegue nella sua corsa all'aumento passando al 127,3% del PIL contro il 126% del precedente trimestre.
Un record ma non (per fortuna) una medaglia d'oro.
L'oro rimane sempre saldamente in mano al paese che ha inventato i Giochi Olimpici.
La Grecia infatti mantiene il primato con un regale 152,6% di debito sul PIL.
Per l'Italia la
Redazione di Prestito.it vuole ricordare che nel terzo trimestre del 2011 il livello del debito pubblico era al 119,9% del PIL e che quindi durante questo anno di gestione governativa fatta da esperti tecnici il debito è salito (continuato a salire) di ben 7,4 punti (tutto questo malgrado il perverso continuo aumento della tassazione che continua ad opprimere quella componente della società Italiana che continua a pagare le tasse).
Mentre la tanto strapazzata Grecia, disprezzata da tutti gli operatori e commentatori finanziari, ha comunque (lasciamo da parte in questa sede il modo in cui è stato fatto) abbassato il proprio debito pubblico di ben 11,1 punti rispetto al precedente anno.
Altri paesi in gara nella finale del debito pubblico sono il Portogallo con il 120,3% del PIL e Irlanda con il 117% del PIL.
Riccardo Senzaterra
Moderatamente Controcorrente
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