Cipro, una Bomba a Tempo per le Banche dell'Eurozona


E una condanna a anni e anni di recessione per l'economia della piccola isola del Mediterraneo.
Come confermano alcuni economisti che predicono una contrazione dell'economia Cipriota per (almeno) il 10% durante l'anno in corso e per un 8% nel 2014.

Inoltre, se i leader Europei volevano salvare qualcosa, con questo accordo non hanno certo salvato la fiducia che tutti noi in futuro andremo ad avere per le banche dell'Eurozona.
Il messaggio dei leader politici (guidati come al solito dai falchi Tedeschi) è molto semplice.
In futuro gli azionisti ma sopratutto i clienti delle banche devono aspettarsi di contribuire con i propri risparmi al salvataggio delle banche in difficoltà.

E naturalmente non ci si deve illudere che quanto è appena accaduto a Cipro sia o debba restare un fatto isolato come si cercava di dire quando per la prima volta venne alla luce la proposta di penalizzare i detentori di conti correnti delle Banche Cipriote in difficoltà finanziarie.
Oppure che quanto è appena avvenuto a Cipro sia accaduto solo per punire la tendenza dell'isola di essere troppo vicina ai Russi dal denaro di dubbia provenienza
(concetto che non sarebbe neppure troppo errato).


Per chi avesse ancora qualche dubbio basta infatti sentire le parole dette solo ieri da Jeroen Dijsssebloem, autorevole capo dell'Eurogruppo, che ha orgogliosamente dichiarato all'altrettanto autorevole Financial Times e all'Agenzia di News Reuters che quanto fatto a Cipro potrebbe divenire il modello da utilizzare per fronteggiare simili crisi finanziarie nell'Eurozona.

Il Signor Jeroen Dijsssebloem ha anche specificato che non si deve togliere il rischio finanziario dal settore privato e passarlo a quello pubblico e aggiunto che in futuro le persone dovranno fare attenzione a dove depositano i propri soldi, a dove “Prendono i loro rischi finanziari” e affrontare sempre personalmente i problemi che ne potrebbero derivare.

Con queste premesse non dovremmo certo stupirci se in futuro, di fronte ai primi segni di una forte crisi finanziaria, tanti detentori di risparmi correranno presso la loro banca per ritirare tutto...un classico “Run on the Banks”.
D'altra parte se le Autorità Europee non sono disposte a salvare (senza penalizzare fortemente) una economia piccola come quella di Cipro, solo un osservatore dotato di irragionevole ottimismo potrebbe pensare che le stesse Autorità si sforzerebbero troppo per salvare grandi economie (per esempio come quella Italiana).

Qui infatti ricadiamo nel paradosso (per l'Italia) del Fondo Salva Stati a cui la stessa Italia ha contribuito 43 Miliardi di Euro ma che mai in futuro (salvo radicali quanto improbabili cambiamenti strutturali) potrebbe avere una potere di fuoco e forza tale da poter salvare (qualora divenisse necessario) l'economia Italiana.

Ritornando a Cipro, staremo a vedere cosa accadrà quando le banche riapriranno, ma sopratutto prenderemo molte note sullo sviluppo di questo triste episodio...nel caso in futuro una simile esperienza dovesse capitare anche più vicino a noi.

Mentre nel frattempo i Ciprioti dovranno prepararsi ad affrontare anni e anni di recessione come diretta conseguenza del brillante salvataggio impostato e messo in atto dai (soliti) illuminati Leader Politici Europei.

Riccardo Senzaterra
Moderatamente Controcorrente


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Redazione Prestito.it - 2013-03-26 









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