In questi giorni pare che tutti a tutti lievelli si stiano improvvisamente accorgendo di quanto la Redazione di Prestito.it va dicendo da mesi.
Infatti oggi anche
José Vinals del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha lanciato l'allarme, affermando ''Il credito si sta contraendo rapidamente in Italia e Spagna''.
Vinalis ha anche aggiunto che il sistema bancario Italiano è solido ed ha un livello di capitale adeguato, come evidenziato dagli stress test effettuati nei mesi scorsi.
Il Fondo Monetario Internazionale, oltre a fare da eco a Draghi (BCE) su tassi troppo alti applicati dalle Banche Italiane alla clientela, sottolinea due punti che ritiene critici per l'economia Italiana. Il primo punto per l'FMI è la riduzione dell'accesso al credito per le Imprese ed il secondo il Debito Pubblico Italiano che ha raggiunto livelli troppo alti.
Leggendo questo coro di autorevoli voci, che denunciano l'insensatezza del livello di contrazione raggiunto per quanto concerne i
Prestiti e Finanziamenti alle PMI, la prima cosa che verrebbe da dire, a chi come la Redazione di Prestito.it evidenzia da tempo il problema del Credit Crunch, è ...
"Meglio tardi che mai".
Ma per le Piccole e Medie Imprese la angosciante domanda, che rimane di fatto aperta, è:
"A quanti ulteriori proclami, dichiarazioni, denunce e allarmi, dovremmo assistere prima che vi siano azioni concrete nella direzione di un miglioramento delle condizioni di Accesso al Credito in Italia ?"La speranza della Redazione di Prestito.it è che la risposta delle Istituzioni, Banche Centrali (BCE e Bankitalia) e delle Banche Italiane, se arriverà, arrivi prima che il trend recessivo anche in Italia assuma proprorzioni tali da renderne difficile un inversione se non con "aiuti salva euro" simili a quelli effettuati dall'Eurogruppo nei confronti di Grecia e Cipro.
Dolorosi Interventi, questi che noi abbiamo definito "aiuti salva euro", poichè non hanno "guarito" le economie interne di tali paesi, anzi a ben vedere hanno addirittura aggravato la recessione dell'economia reale, ed apparentemente (sino ad ora) al solo scopo di evitare l'uscita dall'euro di tali Paesi.
Soluzioni e strategie apparentemente assurde (almeno per l'economia reale) ... ma magari effettuate proprio in attesa della possibilità di
"rimescolare tutte le carte" (Debiti Pubblici di tutti i Paesi dell'Eurozona) con l'emissione di
"Eurobonds", possibilità che ancora oggi appare remota ... ma che da qualche settimana in Europa
non sono più un Tabù nemmeno per la (sempre meno)
intransigente Germania.
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