Sembrano già lontani i proclami, della scorsa settimana, del Governatore BCE Mario Draghi.
Draghi aveva definito
"sconcertante" il fatto che le Banche non concedessero Prestiti alle PMI a tassi ragionevoli.
Oggi invece apprendiamo, dal un rapporto della stessa BCE diretta da Draghi, che nel primo trimestre 2013 "le Banche stanno allentando la stretta sul credito e che diminuisce domanda di Prestiti" rispetto al (devastante) trimestre precedente.
Nel rapporto si legge anche che ''l'incertezza macroeconomica rimane il principale fattore di criticita' per le banche nel definire le politiche sul credito''.
La BCE puntualizza inoltre che si è verificata ''una accelerazione nel calo della domanda di mutui ipotecari e credito al consumo''.
La
Redazione di Prestito.it, anche se la BCE ha avuto una "sorta di ripensamento" sul tema del
Credit Crunch Bancario, dai dati analizzati Prestito.it non ha ravvisato alcun miglioramento nel corso del primo trimestre 2013 per quanto concerne il numero di richieste di Prestiti respinti.
Infatti i dati confermerebbero come per il trimestre precedente che sono 1 richiesta di Prestito su 10 viene accolta e riceve l'erogazione della cifra richiesta.
Per quanto concerne invece il "calo della richiesta di Prestiti e Mutui" in effetti vi è una contrazione nel numero di richieste "formalizzate" poichè spesso il richiedente (indistintamente famiglie e imprese PMI) sono particolarmente sfiduciati e nel timore di ricevere una risposta negativa da parte della Banca o Istituto di Credito tendono a richiedere "informalmente" una pre-analisi della concedibilità del Prestito desiderato prima di formalizzare la richiesta.
In alcuni (e sempre più frequenti) casi le Famiglie e le Imprese sentite da Prestito.it dichiarano che, pur ravvisando la "necessità e/o l'opportunità" di richiedere un Prestito o un Finanziamento, desistono dal presentare la richiesta di Prestito per semplicemente per timore che la stessa venga respinta ... e sono tristemente sfiduciati.
Il suggerimento di Prestito.it è quello di NON desistere, prima o poi le Banche debbono tornare a fare le Banche, ovvero anche prestare denaro all'economia reale a fronte di un piano di rimborso che contempli un congruo interesse sulla cifra prestata.
Se così non sarà, l'economia reale probabilmente dovrà penare molto, ma le Banche rischiano di perdere il forte e invidiato ruolo che si sono guadagnate negli anni (e talvolta nei secoli). Ruolo che oggi ha spesso concesso loro una sorta di super protezione da parte degli Stati, sino ad arrivare a casi assolutamente eclatanti come quelli visti per le Banche Greche e le Banche Cipriote, dove pur di evitare il fallimento di Banche che da sole si erano messe nei guai, si è copiosamente attinto alle risorse dello Stato, della collettività e (ahinoi) a Cipro anche dei "correntisti".
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