E' di oggi la notizia che l'ISTAT ha certificato il
record storico negativo raggiunto dal
rapporto Debito Pubblico / PIL a fine 2013; arrivato al
132,6%.
Purtroppo il dato ufficializzato dalI'ISTAT e ripreso da molti organi di informazione come una "negativa sorpresa" di oggi, non stupisce affatto la
Redazione di Prestito.it che aveva stimato tale valore in oltre il 130% circa un mese e mezzo fa, ovvero già il 14 gennaio 2014, pubblicando una News dedicata proprio all'analisi del Debito Pubblico Italiano.
VEDI PRECEDENTE NEWS:
Debito Pubblico Italiano a -2104 Miliardi di euro nuovo record negativoUn rapporto oltre il 130% tra Debito Pubblico e PIL è giudicato universalmente un valore critico per la sostenibilità economica di una Nazione. Valore che in Italia è peraltro - secondo la
Redazione di Prestito.it - destinato ad aumentare a causa della crescente disoccupazione e calo dei consumi interni (diminuiscono anche i consumi alimentari -3,1% rispetto all'anno precedente) e l'apparente totale disattenzione alla drastica riduzione della spesa pubblica improduttiva.
Nel rapporto ISTAT si legge inoltre che la pressione fiscale rimane a livelli inaccettabili per l'Italia, Paese in cui i servizi pubblici e assistenza sociale non sono certamente paragonabili a quelli della Finlandia, con la quale condividiamo il triste primato europeo della pressione fiscale più alta.
La pressione fiscale rilevata dall'ISTAT a fine 2013 si sarebbe attestata al 43,8%. In riduzione dello -0,2% rispetto al 2012.
La pressione fiscale reale in Italia - secondo la Redazione di Prestito.it - sarebbe però ben al di sopra del 55%, se si considerano le imposte indirette (basti pensare ai carburanti su i quali per ogni 50 euro pagati, oltre 37 euro sono di tasse ed ancora l'IVA al 22% sulla maggioranza dei beni compravenduti).
Ciò che sconforta maggiormente è veder riprendere questa notizia di un "miglioramento della pressione fiscale dello -0,2%" da molti organi di informazione salutandola come una notizia positiva!
Anziché come una manifesta incapacità dell'Italia di ridurre significativamente la pressione fiscale, una delle precondizione minime per una ripresa occupazionale ed economica.
Chissà ...forse hanno confuso un -0,2% con un -20%.
Infatti una riduzione -0, (meno zero virgola) qualcosa percento non è assolutamente percepibile dagli Italiani e nemmeno dall'economia Italiana.
Intanto però pare proseguire la filosofia delle sempre maggiori emissioni di Titoli di Stato (incremento Debito Pubblico) acquistati prevalentemente dalle Banche con i quali contro garantiscono l'ottenimento di Prestiti a loro favore (vedi quelli della BCE) interbancari a tassi prossimi allo zero.
Anche la recente iniziativa del Governo di tassare le rendite dei BOT pare destinata solo a colpire i privati lasciando indenni le Banche; ovvero un messaggio chiaro a non disincentivarne nuovi acquisti da parte di queste ultime.
The show must go on ...
Gianluca Pellegrini
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Redazione - Prestito.it
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