E la Zombie Generation.
Solamente dodici anni fa i Prestiti Studio o Prestiti per Studenti accesi per finanziare i corsi universitari dei giovani Americani ammontavano a circa 200 Milioni di Dollari. Oggi hanno toccato l'incredibile cifra di Mille Miliardi di Dollari.
Per descrivere meglio il significato di questa cifra basti dire che si tratta di un importo superiore ai debiti in corso per acquisti con carta di credito e superiore ai finanziamenti auto, i finanziamenti per acquisto di una nuova vettura.
I motivi che hanno portato a questa situazione che potenzialmente potrebbe diventare esplosiva sono tre.
Le Università. Che da un buon numero di anni hanno capito di essere in una situazione di forza, vista la crescente domanda da parte di una generazione decisa a prolungare al massimo la propria esperienza di studio.
Il Mercato del Lavoro. Che offre oggi minori possibilità e quindi in un certo senso incoraggia a continuare ad oltranza gli studi, anche quando forse non sarebbe il caso.
Il Declino delle Attività Produttive. Che ha portato molte fabbriche alla chiusura, a un tasso di disoccupazione del 10% e ha incoraggiato molti lavoratori a far ritorno al mondo accademico.
Tutto questo ha creato una situazione difficilmente sostenibile a lungo periodo e tale già da far parlare qualcuno di una nuova Subprime Crisis.
Proprio come qualche anno fa con i facili mutui Subprime, dati (come prestiti) a tante persone senza lavoro o risparmi e venduti (come investimento) a altrettante persone a cui si volevano fare perdere i sudati risparmi.
E pare che anche questa volta la colpa sia non solo delle troppo esuberanti banche ma anche del Governo Americano che ha promosso una politica di sussidio a fondo perduto (se si rientra nella categoria inferiore di reddito) di dollari 5.550 all'anno con in aggiunta un certo tipo di garanzia sul prestito universitario per 57.500 Dollari per studente.
Moltissimi giovani e non giovani studenti si sono subito lanciati sulla generosa offerta e molti, bruciando le tappe, hanno già addirittura deciso di non voler (o potere) rimborsare il prestito con il risultato che ad oggi la percentuale in Default pare essere superiore al 20%.
Una percentuale altissima
Le stesse Banche che sono in un certo senso state spinte dalle Autorità a buttarsi su questo mercato stanno ovviamente avendo seri ripensamenti e tirando i remi in barca.
E' infatti appena uscita la notizia che anche JP Morgan Chase vuole ridurre fortemente la propria attività in questo campo a decorrere dal prossimo mese di Luglio.
Viene da domandarsi se questo enorme portafoglio di prestiti per studio possa esplodere e scatenare una nuova crisi. Come avvenne con i prestiti per acquisto case.
Questo pare del tutto improbabile in quanto ciò che sconvolse veramente il mercato nel 2008-2009 fu lo scoprire che questi cattivi prestiti e mutui vennero poi confezionati in micidiali pacchetti da investimento, mischiati ad altri prodotti finanziari e allegramente rivenduti sul mercato come investimenti sicuri.
Sicuri ovviamente non erano.
E quando il problema scoppiò nessuno per un lungo periodo aveva la minima idea su quali e quanti fossero questi pacchetti tossici in circolazione e la cosa generò il panico che tutti noi ben ricordiamo.
Questo meccanismo non si è ripetuto per i prestiti studio.
Gli investitori possono dunque stare tranquilli.
Meno tranquilli invece i due terzi di studenti Americani che si laureano con in dote una media di 25.000 Dollari di debito personale (dati del 2010).
Che magari hanno difficoltà a trovare un adeguato lavoro e che, nel frattempo, non possono certo acquistare una abitazione e probabilmente neppure mettere su una famiglia
Non è un bel termine ma qualche commentatore economico ha definito questa generazione di studenti debitori la...Zombie Generation.
E gli Americani che sulla finanza sono molto meno gentili degli Europei pretendono che questi prestiti studio vengano ripagati anche se non si ha un lavoro.
Se si è in ritardo con i pagamenti si accumulano gli interessi con le immaginabili conseguenze.
Ma quando pensate a questi studenti resi meno allegri e più pensierosi dal peso della somma di denaro da restituire non immaginatevi solo ragazzini.
In America infatti quasi due milioni di studenti con un bel debito sulle spalle hanno già superato la bella età di anni 60.
Corrado Colombini
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