Nei
primi 5 mesi del 2012 si è registrato un
calo del gettito IVA -1,10% rispetto allo stesso periodo del 2011, il dato è stato diffuso in una nota direttamente dal
MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze).
Quindi nonostante l'incremento dell'aliquota IVA dal 20% al 21% operata dal Governo Italiano, entrata in vigore il 16 settembre 2011, lo stato ha incassato meno denaro da questa specifica Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) applicata a quasi la totalità delle transazioni economiche per l'acquisto di beni e servizi.
Questo dato conferma la tesi già in precedenza evidenziata dalla
Redazione di Prestito.it in relazione all'introduzione della nuova tassa
IMU, che di fatto è stata quasi annullata dalla repentina e significativa contrazione delle compravendite immobiliari (vedi News di Prestito.it:
Primo trimestre 2012 forte calo vendite immobiliari, rischia di vanificare IMU).
La tesi si basa su un concetto molto semplice, ovvero che ad un aumento della pressione fiscale, specialmente in periodi particolamente difficili per l'economia reale come quelli che sta vivendo l'Italia, non sempre (anzi quasi mai) corrisponde l'auspicato maggior gettito tributario per le casse dello stato.
Di fatto se si opprime l'economia con nuove tasse e balzelli o si va ad aumentare eccessivamente la pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese, queste inevitabilmente tendono a contenere le spese e limitare gli acquisti.
Ecco spiegato il semplice principio che sta alla base della curiosa equazione
"Più IVA" = "Meno IVA".
Michele Bini
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