Niente Boomerang, Giovani Italiani in Prestito Stabile ma Perenne ai Genitori


La colpa va forse data alla disoccupazione o alla mancanza di un lavoro a tempo indeterminato, o forse va data al fatto che in Italia rimane sempre difficile per un giovane accedere a prestiti e a mutui che permettano di acquistarsi una casa dove vivere e dove crearsi una nuova famiglia.
O forse sono i genitori Italiani che sono troppo soffici e accomodanti con i figli che mai si decidono ad abbandonare la comoda ed economica “casa della mamma” e che, piuttosto che farlo, rinunciano persino alla propria indipendenza.

Fatto sta che, qualunque ne sia il motivo, a sentire i dati appena comunicati da Eurostat i valenti giovani Italiani proprio non riescono a passare il Rubicone e continuano a rimanere nella casa dei genitori.

I dati sono impressionanti.
Sono circa sette milioni di giovani ormai cresciuti, di età compresa fra i 18 ed i 34 anni e quindi a tutti gli effetti degli adulti, che continuano imperterriti a vivere a casa con i genitori.
Due giovani su tre, da dati Eurostat riferiti al 2013.
Una percentuale che supera il 65%.
Una percentuale ben doppia rispetto a paesi come Francia e Inghilterra.
Una percentuale di 17 (enormi) punti maggiore della media Europea.

Il fatto che, come potremmo dire noi della Redazione di Prestito.it, i giovani Italiani rimangano in prestito perenne ai genitori, è un fatto significativo che mette a nudo la difficile situazione del nostro Paese.
Che evidenzia come in Italia sia difficile trovare un lavoro, come sia difficle trovare un prestito o un mutuo per l'acquisto di una casa, come una intera generazione di giovani sembra abbia quasi rinunciato a buttarsi nel vivo del mercato economico, a combattere alla ricerca di un lavoro ovunque questo sia e a crearsi una giovane famiglia.

Per meglio ancora valutare questo dato basti pensare che solo i giovani della Grecia, della Bulgaria e i giovani Slovacchi “stanno a casa” più degli Italiani con una percentuale che supera anche il 50%.
E bisogna anche dire che il dato che riguarda l'Italia ha subito un peggioramento pari a circa il 5% dal 2008, momento in cui la crisi finanziaria ha avuto inizio.

Dalle rilevazioni Eurostat tuttavia salta fuori anche un dato che desta alcune ulteriori perplessità.
Tra tutti coloro, sempre nella fascia di età compresa fra i 18 e i 34 anni, che stanno a casa convivendo con genitori ben il 27,2% dichiara di avere un lavoro a tempo pieno.
Guardando poi alla fascia più ristretta, tra i 25 e i 34 anni, addirittura il 43% dichiara di avere un lavoro a tempo pieno.
Ma stanno sempre a casa con i genitori!!

Che sia un senso di insicurezza verso il futuro?
Che non riescano ad avere un prestito o mutuo per acquistare una casa tutta per loro?
Che abbiano delle difficoltà a trovare una casa in affitto?
O che proprio non se la sentano di abbandonare la sicurezza data dal nido materno?

Se di insicurezza si dovesse trattare la cosa non farebbe molto piacere al Macho Ego Maschile visto che i maschi dominano la classifica dei “casalinghi”.
Specie nella fascia 25-34 anni dove i maschi che continuano ad abitare con i genitori sono ben il 57,5%, contro il “solo” 41,1% delle femmine.

Ma anche le femmine hanno ben poco da rallegrarsi considerando che il loro 41,1% fa venire i brividi se confrontato con lo 0,4% delle giovani ragazze Danesi.
Le ragazze Tedesche sono il 10,5% e quelle Francesi l'8,1%.

In Italia quindi non vi è alcun motivo che i poveri genitori temano quello che in Australia chiamano “effetto Boomerang” ovvero i figli che “ritornano” ad abitare con i genitori magari in seguito ad un matrimonio andato male.

Altro che “ritornare”, in Italia i figli, specie quelli maschi, neppure vanno via!!

Riccardo Senzaterra
Moderatamente Controcorrente


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 - 2015-02-08 









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