Sempre in calo in Italia i prestiti alle piccole e medie imprese.
Una cosa certo non positiva in un Paese come il nostro che tradizionalmente ha avuto il suo sviluppo economico basato non sulle grandi imprese ma su quell'esercito di piccole e medie imprese che sono state capaci di portare il Made in Italy in tutti gli angoli del mondo.
A far fede ai recenti dati pubblicati nel Rapporto 2015 dell'OCSE, il Financing SMEs and Entrepreneus 2015, che analizza per settore quali siano le imprese beneficiarie del credito bancario, le nostre piccole e medie imprese riescono a prendere solo il 18,7% dei prestiti e finanziamenti erogati dalle banche.
Si tratta di una percentuale molto bassa, basti pensare che l'Inghilterra ha il 22,1%, gli USA il 22,2% e la Francia il 21,1%.
Senza citare alcuni casi particolarmente elevati quali la Svizzera con uno stabiliante 88,4% ed il Belgio con il 67,2%.
Tra i grandi Paesi industrializzati solo il Canada con il 15,3% si attesta a livello più basso dell'Italia.
Si deve poi anche aggiungere che nei Paesi Anglosassoni, proprio come il Canada, gli USA e l'Inghilterra, per consuetudine le piccole e medie imprese hanno un relativamente “facile” accesso a capitali di rischio, cosa che certamente non accade in Italia.
Si auspicherebbe che le Banche Italiane, tanto beneficiate dall'azione di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, passassero questo benefico, almeno in parte, alle piccole e medie imprese facilitando la concessione di prestiti e finanziamenti in modo da avere un positivo impatto sull'economia reale.
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Redazione – Prestito.it
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