L'economia della Eurozona ha subito una contrazione dello 0,2% nel secondo trimestre del 2012 continuando così il suo trend di discesa contenuta.
E come al solito a contenere la discesa della crescita economica ci ha pensato la Germania con l'aiuto della sorprendente Francia.
Le nazioni della Eurozona che invece hanno contribuito a questo declino della crescita sono invece la Spagna, l'Italia, la Finlandia e il Portogallo.
La situazione in Grecia poi rimane talmente negativa che non solo contribuisce ad abbassare (pur nelle piccole dimensioni dell'Economia Ellenica) le medie Europee ma anche continua a far suonare ogni specie di campanello d'allarme economico al punto tale che oggi molti operatori finanziari considerano il paese Greco già quasi mezzo fuori dall'Euro.
Ricordiamo anche che lo scorso mese avevamo registrato dati particolarmente negativi sugli
Indici di Aspettative Economiche dei Consumatori e delle Aziende Europee.Indici sempre negativi nel loro trend ormai da ben quattro mesi consecutivi e che hanno registrato cali persino nei paesi finanziariamente più solidi come Germania, Francia, Finlandia e Austria.
Una situazione questa che colpisce duramente l'economia reale di tutta Europa rendendo le esportazioni molto più difficoltose, le vendite tradizionali in continuo calo, la disoccupazione in aumento ed il tutto che continua a fare pressione sui Leader Europei affinche finalmente prendano delle decisioni vere, serie, effettive e radicali e non fiorite o finto-decise parole e comunicati ufficiali di circostanza che promettono tante buone intenzioni ma nulla di tangibile e concreto.
Tim Ohlenburgh, economista al Centre for Economics and Business Research ha addirittura dichiarato che questo malessere economico Europeo sta facendo affondare l'economia mondiale.
Forse questa è una esagerazione ma nessuno oggi può negare l'effetto fortemente negativo che l'economia Europea sta avendo sul resto del mondo.
Bisogna anche aggiungere che solo pochi anni fa molti operatori finanziari puntavano invece il dito accusatore sulla grande America indicandola come principale responsabile della recente crisi economica.
Un'America che oggi pare essere invece in moderata ripresa con una crescita economica dello 0,4% nel secondo trimestre del 2012 secondi i primi (non definitiv) dati del Office for National Statistics.
La
Redazione di Prestito.it ricorda anche che, malgrado questi dati negativi sulla economia della Eurozona, non si può ancora parlare di recessione a livello Europeo in quanto nel trimestre precedente la crescita non era stata negativa.
La definizione di recessione, come spesso osservato, prevede infatti due trimestri consecutivi di crescita negativa.
Un cosa questa che potrebbe accadere nel trimestre corrente, considerato l'andamento molto difficoltoso in essere in tutte le maggiori economie Europee colpite dai tagli alle spese e dalla riduzione degli investimenti sia da parte del settore privato (che ha difficoltà a reperire prestiti, prestiti personali e finanziamenti aziende) che del settore pubblico..
In questo panorama si è distinta la potente voce del Governatore della BCE Mario Draghi che ha promesso di intraprendere qualsiasi azione necessaria a proteggere la circolazione del flusso finanziario in Eurozona.
Una promessa che molti analisti hanno inteso come l'anticipo del tanto atteso sostegno diretto alle varie nazioni Europee che devono rifinanziare il proprio debito pubblico.
E che le Borse Europee hanno accolto con entusiasmo tale da aver spinto, nelle ultime settimane, quasi tutti gli indici azionari ai massimi degli ultimi mesi.
Un entusiasmo finanziario questo che verrà sicuramente messo a dura prova durante il prossimo mese di Settembre.
Vedi al riguardo una precedente News di Prestito.it su
Un Settembre più Caldo di Agosto.Corrado Colombini
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