Ogni giorno vediamo quanto sia difficoltoso per i leader politici Europei prendere delle decisioni a livello Europeo.
Un osservatore superficiale potrebbe facilmente dedurre che i leader da noi eletti mancano di concrete capacità operative o non sono in grado di comprendere il senso di urgenza e di gravità di quanto sta accadendo attorno a loro, in particolare nell'Eurozona.
In realtà (anche se è ben lungi da noi il desiderio di giustificare l'operato della classe politica) il vero motivo della loro apparente inettitudine parrebbe essere di natura diversa.
Il loro problema sembra infatti essere che le decisioni che devono costantemente prendere sono decisioni che sistematicamente hanno la potenzialità di far perdere loro dei voti.
Tanti voti.
L'osservazione sembra logica.
La
Redazione di Prestito.it vuole tuttavia spingersi un po' più in la della logica e cercare di entrare nel campo della matematica.
O meglio una divisione di questa, la statistica.
Se dedichiamo alcuni minuti ad osservare il grafico (Source Citi Research, National Press) che qui mostriamo (cercando di superare l'iniziale momento di disorientamento) si nota infatti una cosa ben specifica.
Che
la popolarità di tutti i Governi che si lanciano in un programma di austerità cala sempre, e a volte anche drammaticamente.
Anche quei fortunati leader politici che arrivano volando alto, non appena mettono in atto (anche timidamente) le misure necessarie per far quadrare i conti economici del paese, dopo pochissimo tempo iniziano un calo drammatico della propria popolarità.
Vedi il nostro caso nazionale, per esempio.
Quando il bravo Mario Monti arrivò godette di un livello molto alto di stima (da sondaggio).
Ma presto anche lui, che pur rimane stimato moltissimo fra le persone e addirittura adorato dai tantissimi poveri leader politici, marginali e no, che hanno il terrore di trovarsi senza più base elettorale, anche Monti ha iniziato il suo calo afflitto dalle tante pesanti misure economiche che pur deve portare avanti e far applicare sui contribuenti Italiani.
Questo riteniamo sia dunque il pensiero che rimane costantemente nella mente dei signori politici.
La consapevolezza che per fare del bene alla loro Nazione e all'Eurozona devono fare del male a se stessi e al proprio partito.
Ma un politico rimane sempre tale e nel proprio DNA non ha alcuna caratteristica, propensione o tendenza a divenire un martire.
Ragione per la quale dobbiamo tranquillizzarci e continuare a vedere questo continuo spettacolo di mezze decisioni, di interi rinvii e... di tante parole (dette)...per nulla (o poco) fare.
Corrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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