Il capo economista della Banca Mondiale Kaushik Basu ha ammonito che la montagna di debiti creata dalla BCE con le sue generose elargizioni di prestiti alle Banche Europee creerà un grossissimo problema nel 2014 e 2015, quando questi prestiti verranno a maturare.
Questa notizia che è stata largamente riportata nei giorni scorsi da molti operatori conferma, se pur ce ne fosse bisogno, che l'operato di chi controlla e ha la gestione delle strutture finanziarie dell'Eurozona è indirizzato prevalentemente a rimandare il problema economico più che non a risolverlo.
Naturalmente le alternative possibili per l'effettiva risoluzione dei problemi potrebbero essere di tale durezza sociale da renderle praticamente impraticabili...se rimane ferma la volontà di preservare l'esistenza della moneta unica.
Anche questo, tuttavia, dovrebbe essere un punto da valutare e un punto su cui avere un preciso potenziale piano di azione.
Alcune nazioni infatti potrebbero gestire meglio le proprie sorti economiche fuori dall'Eurozona.
La Grecia, per esempio, non si vede come possa rimanere all'interno di questo club a tempo indeterminato. Visto le enormi differenze che la separano (per esempio) dalla Germania.
Ma anche la stessa Germania sembra, in un certo senso, un grande pesce fuori dall'acqua nella vasca dell'Eurozona.
La
Redazione di Prestito.it riporta al precedente articolo....
Germania fuori da EurozonaSenza la Germania indubbiamente l'Eurozona sarebbe molto più equilibrata, l'Euro più debole e....l'Italia molto più competitiva.
Tutte osservazioni teoriche in quanto i nostri Politici Europei non desiderano risolvere i problemi ma solamente nasconderli sotto la sabbia e cercare disperatamente che i loro singoli partiti politici sopravvivano e prosperino nelle prossime ed immediate votazioni.
Queste sono le basi che portano e che hanno portato alle decisioni prese, compresa quelle del coraggioso e preparato Mario Draghi che, nelle circostanze, poco altro poteva fare se non dare un piccolo calcio al problema per spostarlo più avanti nel tempo.
Inevitabilmente questi calci in avanti allontanano momentaneamente una crisi maggiormente drammatica e punitiva ma allontanano anche ogni possibile seria ripresa dell'economia mondiale.
In altre parole, nella migliore delle ipotesi, nessuna ripresa potrà delinearsi all'orizzonte sino al 2015, qualunque cosa dicano ufficialmente i nostri leader con il nobile intento di rallegrarci (unitamente a quello molto meno nobile di continuare a prendere voti da noi, poveri sprovveduti).
La Redazione di Prestito.it ricorda che i prestiti concessi dalla BCE tra Dicembre 2011 e Febbraio 2012 ammontavano a 1.019 Miliardi di Euro con le Banche italiane che hanno fatto la parte del leone sottoscrivendo ben 270 Miliardi di Euro di prestiti a tasso agevolato.
Tra queste spiccano Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca e anche la Cassa Depositi e Prestiti che ha chiesto il prestito BCE dichiarando il pregevole intento di voler avere una maggiore quantità potenziali prestiti e finanziamenti da concedere alle imprese.
Si spera che dopo aver incassato il prestito non vadano a dimenticare le nobili motivazioni che erano all'origine del prestito stesso.
Corrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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