CGIA lancia allarme con stretta creditizia ... a rischio le tredicesime


Sulle imprese e aziende Italiane pesano gravemente stretta creditizia e scadenze fiscali.
Tale congiuntura negativa potrebbe addirittura mettere a rischio il versamento delle "tredicesime" ai dipendenti di molte delle Piccole e Medie Imprese (PMI).

Questo quanto affermato dalla CGIA di Mestre diretta da Giuseppe Bortolussi, che aggiunge ''la stretta creditizia ha lasciato senza soldi le Pmi e, tra il fitto numero di impegni finanziari e di scadenze fiscali previste per il mese di dicembre, sono a rischio i pagamenti delle tredicesime''.

L'allarme lanciato dall'autorevole centro studi della CGIA di Mestre non fa che confermare ciò che da alcuni mesi sta evidenziando la Redazione di Prestito.it, ovvero che il fenomeno del "credit crunch" (restrizione dell'accesso al credito) non accenna a diminuire ed anzi oggi più che mai appare del tutto fuori controllo.

Il perdurare di una simile situazione creditizia rischia (come avvenuto in Grecia) di devastare irrimediabilmente il tessuto delle piccole e medie imprese Italiane con la conseguente perdita di altre migliaia e migliaia di posti di lavoro, aggravando ulteriormente la crisi economica del paese e accentuando la recessione in atto.

Secondo il pensiero di molti degli utenti che costantemente seguono il canale News di Prestito.it e che parimenti quotidianamente ci contattano, scrivendo al nostro indirizzo email redazione@prestito.it , parrebbe consolidarsi la convinzione che "sia arrivato il momento di varare qualche provvedimento concreto a favore delle famiglie e delle Imprese".
L'Italia non è fatta prevalentemente di grandi imprese, come l'ILVA e l'Alitalia (e considerate le performance di mercato aggiungeremmo "meno male"), anzi il tessuto economico del paese e la forza lavoro e costituita proprio da milioni di Piccole Imprese, talvolta Micro Imprese o Aziende a conduzione familiare che danno a loro volta lavoro a milioni di famiglie Italiane.

Insomma per gli utenti e lettori di Prestito.it apparentemente il chiaccheratissimo e tristemente noto "SPREAD" (differenziale titoli di stato Italia - Germania) non pare essere ne il "loro problema principale" ne il suo contenimento è il "loro principale obbiettivo". Anzi, stando ai commenti ed alle lettere pervenute, se tutto deve gravitare attorno ai numeri dello SPREAD (numeri peraltro assai ballerini e talvota "emozionali") dalle testimonianze raccolte in tanti sarebbero disposti a rinunciare immediatamente all'Euro e tornare (seppur faticosamente) alla vecchia Lira... ma questo si sà, almeno per la (ogni)potente Germania, è un argomento assolutamente Tabù !


Michele Bini
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Redazione – Prestito.it
www.prestito.it
redazione@prestito.it





Redazione - Prestito.it - 2012-12-04 









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