Intanto tranquillizziamo subito chi ci legge dicendo che in questo caso si tratta solo di fiamme simboliche e che quindi il prestigioso Teatro La Scala a Milano non corre alcun rischio materiale.
Le fiamme a cui abbiamo fatto riferimento in apertura sono fiamme accese dalla decisione di aprire la nuova stagione Milanese con Lohengrin di Wagner, in alternativa al tutto Italiano Verdi..
Bisogna ricordare che tutti i grandi teatri del mondo si avvicinano al 2013 pronti a celebrare il bicentennario della nascita di questi due immortali compositori, nati entrambi nel lontano 1813.
Compositori che, come tutti sappiamo, hanno avuto una importanza storica che è andata ben oltre il loro impatto musicale.
Basti pensare che Wagner riporta alla unificazione della grande Germania e Giuseppe Verdi al Risorgimento Italiano.
Questo per il passato.
Ma anche oggi nella figura di questi due compositori si potrebbe leggere un pizzico di attualità, visto che molti Italiani accusano (anche con qualche buona ragione) la Germania di essere una delle cause del corrente clima di austerità.
Visto il terrore ormai radicato nel sangue Teutonico che una politica economica più liberal-sciolta potrebbe generare la tanto odiata (dai Tedeschi) inflazione.
Per questo simbolismo (preso in prestito dal polemico mondo attuale ma comunque un po forzato) con cui questi due artisti, che invece appartengono al patrimonio mondiale della musica e della cultura, vengono visti...oggi sembra essere nata una polemica sulla scelta da molti non ritenuta sufficientemente patriottica di optare per il Tedesco Wagner per l'apertura della Stagione Musicale Milanese.
Secondo Peter Conrad, un autore che ha studiato intensamente le vite sia di Verdi che di Wagner, c'è del vero in questa polemica.
Ma il vero più che essere di natura politica pare essere di natura musicale.
Il Direttore Musicale del Teatro La Scala di Milano è infatti Daniel Barenboim (un grande amante di Wagner) che ha semplicemente messo i suoi gusti personali davanti a quelli dei patriottici Milanesi.
Corrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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