Per ABI Prestiti Banche in Ribasso nel 2013
Con il nuovo rapporto appena presentato ABI-AFO la situazione del credito bancario durante il prossimo 2013 non si presenta in alcun modo positiva.
La persistente recessione infatti dovrebbe contribuire a deteriorare ulteriormente la qualità del credito bancario con una conseguente crescita delle sofferenze scoraggiando in questo modo un allargamento degli impieghi.
Il che significa, in altre parole, meno prestiti erogati, meno prestiti personali e meno finanziamenti alle piccole e medie imprese.
Per le grandi imprese la problematica sarà invece sicuramente molto differente specie per la capacità della grande impresa di attivarsi sul, ben più snello, dinamico e competitivo mercato internazionale.
Sempre secondo ABI-AFO il rapporto fra sofferenze ed impieghi arriverà al 7,3% per la fine del 2014.
Un livello non visto dal lontano 1998.
Si prevede invece (conosciamo però tutti il valore di queste previsioni oltre i 12 mesi) che gli impieghi dovrebbero poi arrivare a salire in linea con i livelli di crescita del PIL ma non mai sopra il 3%.
ABI ha dunque messo in evidenza come questo continuo aumento del rischio di credito andrà inevitabilmente ad avere un forte impatto negativo sulla crescita dei prestiti.
Prolungando in questo modo l'attuale difficile situazione e rendendo più incerta una ripresa economica.
La redditività del settore bancario rimane comunque sempre in forte tensione e, anche nel 2014, si prevede un ROE, Return on Equity, di solo il 2%.
Questo pare essere dovuto ad un maggior uso di capitale, maggiori accantonamenti prudenziali, consolidamento di perdite e forzata riduzione dei volumi di attività.
Per questo e per salvaguardare la redditività delle Banche sarà necessario implementare una politica di stretto controllo dei costi, prevedendo dunque una contrazione dei costi media annua attorno al 1,8%.
Tale politica dovrebbe portare a generare utili per l'intero sistema bancario nazionale pari a 3,2 Miliardi di Euro nel 2012, 4,8 nel 2013 e 8,9 nel 2014.
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Il che significa, in altre parole, meno prestiti erogati, meno prestiti personali e meno finanziamenti alle piccole e medie imprese.
Per le grandi imprese la problematica sarà invece sicuramente molto differente specie per la capacità della grande impresa di attivarsi sul, ben più snello, dinamico e competitivo mercato internazionale.
Sempre secondo ABI-AFO il rapporto fra sofferenze ed impieghi arriverà al 7,3% per la fine del 2014.
Un livello non visto dal lontano 1998.
Si prevede invece (conosciamo però tutti il valore di queste previsioni oltre i 12 mesi) che gli impieghi dovrebbero poi arrivare a salire in linea con i livelli di crescita del PIL ma non mai sopra il 3%.
ABI ha dunque messo in evidenza come questo continuo aumento del rischio di credito andrà inevitabilmente ad avere un forte impatto negativo sulla crescita dei prestiti.
Prolungando in questo modo l'attuale difficile situazione e rendendo più incerta una ripresa economica.
La redditività del settore bancario rimane comunque sempre in forte tensione e, anche nel 2014, si prevede un ROE, Return on Equity, di solo il 2%.
Questo pare essere dovuto ad un maggior uso di capitale, maggiori accantonamenti prudenziali, consolidamento di perdite e forzata riduzione dei volumi di attività.
Per questo e per salvaguardare la redditività delle Banche sarà necessario implementare una politica di stretto controllo dei costi, prevedendo dunque una contrazione dei costi media annua attorno al 1,8%.
Tale politica dovrebbe portare a generare utili per l'intero sistema bancario nazionale pari a 3,2 Miliardi di Euro nel 2012, 4,8 nel 2013 e 8,9 nel 2014.
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Redazione News Prestito.it - 2012-12-21
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