FMI, il Fondo Monetario Internazionale ha abbassato le previsioni di crescita per il corrente anno, lasciando inalterata la precedente previsione di ripresa economica durante il 2014.
In precedenza lo stesso FMI, nel comunicare che la stima di crescita per il 2012 era del 3,2%, aveva anticipato una previsione (sempre di crescita) per il 2013 pari a 3,6%, ora abbassata al 3,5%.
Per quanto riguarda invece il prossimo anno, si parla di una crescita del 4,1%.
Crescite economiche a livello Mondiale superiori al 4% non vengono ormai registrate sin dal 2010.
Il Fondo Monetario Internazionale va anche oltre dichiarando di aver percepito un nuovo ottimismo prevalere in questi ultimi mesi, specie nel settore finanziario.
La
Redazione di Prestito.it osserva che, mentre non si può negare che effettivamente nel settore finanziario si vedono degli ottimistici segnali (riflessi anche nel rialzo delle quotazioni delle Banche Europee), totalmente diversa sembra essere l'atmosfera nell'economia reale.
La cosa che colpisce particolarmente è la constatazione che l'ottimismo che aleggia sulle Banche non le spinge minimamente ad allargare il cordone della borsa della concessione di prestiti e finanziamenti.
Al contrario pare che oggi molte banche si rinforzino finanziariamente restringendo la propria attività tradizionale, non tanto nella raccolta dei risparmi quanto nella erogazione di prestiti personali, mutui e finanziamenti aziende.
Una decisione questa, pur comprensibile (viste le oggettive difficoltà di aumenti di capitale sociale), ma dai deleteri diretti effetti sull'economia di ogni giorno.
Ritornando al Fondo Monetario Internazionale, viene messa in evidenza quanto le acutissime crisi dello scorso anno sembrano essersi risolte, l'Eurozona rimane ancora integra, la Grecia sembra progredire con quanto concordato con i partner Europei (beato FMI che ha ancora fiducia nei dati erogati dalla Grecia) e il Fiscal Cliff Americano non pare più essere un baratro.
Valutare queste osservazioni è sicuramente molto difficile.
Rimane tuttavia la sensazione che non siano molte le cose o situazioni risolte.
Sono invece moltissime quelle spostate più avanti, con un gentile calcio, in modo da ottenere un momento di respiro.
E rimane sempre il timore che spostare i problemi più avanti abbia ben poco a che vedere con la risoluzione dei problemi stessi e che, come si diceva un tempo,....prima o poi tutti i nodi vengano al pettine.
Magari dopo le elezioni. Specie quelle Tedesche.
Corrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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