Lo stesso Amministratore Delegato della Banca Monte dei Paschi di Siena ha appena confermato che dalla sua Banca non venne pagata alcuna tangente per l'acquisto della Banca Antonveneta..
O, per essere più precisi, ha comunicato che (sino ad oggi) non si è trovata alcuna prova che possa dimostrare il pagamento di tangenti in occasione di questo incredibile acquisto per 9 miliardi di Euro.
Contemporaneamente il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato che non vi è (al momento) allo studio nessuna ipotesi di commissariamento della Banca MPS in quanto questa ipotesi non sarebbe comunque applicabile, nel rispetto della vigente normativa.
Sempre di questi giorni anche la dichiarazione da parte dei vertici della banca sul fatto che le operazioni sui derivati, oggi al centro dello scandalo, non risultavano (prima che venissero scoperte) agli atti ufficiali della banca.
Per questo semplice motivo non potevano essere state comunicate alla Banca d'Italia.
Intanto il Presidente del MPS, Alessandro Profumo, ha detto che non vi è alcun socio finanziario Italiano o Estero pronto per entrare nella compagine sociale.
La Banca sembra pensare che in questo momento un socio finanziario disposto ad investire circa un Miliardo di Euro potrebbe aiutare a calmare ulteriormente le acque e a rimettere la travagliata MPS su una strada di maggior tranquillità operativa.
Per quanto poi riguarda l'acquisto della Antonveneta, Profumo ha ripetuto che la Banca d'Italia non doveva valutare la congruità del prezzo d'acquisto ma solo se la MPS potesse sostenere finanziariamente un acquisto di tale portata.
Cosa che all'epoca risultava possibile.
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