E per esattezza all'anno 2001.
Non solo, cala il PIL del 2,4% e continua senza tregua il calo dei consumi delle famiglie.
Una situazione facilmente spiegabile con una pressione fiscale che sta diventando sempre più insostenibile specie nell'ambito di una situazione economica generale che non accenna minimamente a migliorare.
I dati sono stati comunicati dall'Istat che ha anche parlato della disoccupazione che rimane sempre in costante aumento.
Va rilevato inoltre che il contesto politico in cui l'Italia si trova, dopo delle elezioni che non garantiscono una lineare governabilità, non pare certo essere di buon auspicio per poter implementare quelle riforme strutturali che paiono necessarie all'economia.
La
Redazione di Prestito.it vuole anche mettere in evidenza che, come abbiamo rilevato in molteplici occasioni, il debito pubblico Italiano continua nella sua salita portandosi a livelli molto vicini a quelli considerati oltre il ritorno e che questo succede anche oggi quando la pressione fiscale sui cittadini ha ormai raggiunto il 44%.
Il debito pubblico ha infatti raggiunto il 127% del PIL, aumentando di ben sei punti rispetto al 2011.
Mentre l'incremento delle entrate fiscali ha visto imposte indirette aumentare del 5,2% e imposte dirette del 5,2%.
Un dato (leggermente) fortunato pare essere il deficit che , assestandosi al 3%, rientra (con drammatica esattezza) entro il livello massimo previsto nei parametri Europei.
Come pare anche positivo il dato relativo all'avanzo primario (indebitamento al netto della spesa per il pagamento degli interessi) che è salito in rapporto al PIL al 2,5% rispetto al 1,2% del 2011.
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