Negli ultimi giorni di Febbraio, parlando con un informato operatore finanziario Milanese, facevo osservare come la difficile situazione finanziaria attuale stava spingendo le banche ad una politica restrittiva per quanto riguarda l'erogazione di prestiti personali, mutui per acquisto della casa e finanziamento per aziende.
Il mio interlocutore mi rispose con una bella (tecnicamente parlando) panoramica della situazione economica Italiana, con un paio di interessanti ipotesi, che per non affliggere troppo chi legge non riporto, sui possibili sviluppi politici post elettorali e sulle relative dirette conseguenze economiche e finì l'erudita elucubrazione con la frase....se i prestiti piangono i consumi certo non ridono, lo capiremo meglio quando fra pochi giorni vedremo i primi dati di inizio anno.
Ed oggi la Confcommercio ci illumina con questi primi dati che (purtroppo) pare confermino il nostro sapiente interlocutore.
A Gennaio la dinamica degli indicatori sui consumi rilevati da Confcommercio indicherebbe un calo del 3,7% per i servizi e del 2% sui beni.
Entrando nei dettagli settoriali il declino maggiore lo evidenzia il settore servizi per mobilita con un enorme calo del 10,1%.
Ma anche i generi alimentari hanno registrato un calo del 3,9% e l'abbigliamento un calo del 3,9%.
Si salva invece ed aumenta il settore dei servizi per le comunicazioni con un molto positivo aumento del 5,7%.
Naturalmente tutti questi dati si raffrontano con il Gennaio del 2012, e quindi con un periodo che già veniva considerato negativo.
Questi ultimi dati comunque mettono in evidenza non solo il forte calo nei consumi di cui sicuramente tutti oggi siamo consapevoli, ma anche che il trend in discesa sembra stia aumentando di intensità e velocità, con le sue relative spinte negative sull'intero 2013.
Pare infatti che la corrente crisi abbia profondamente mutato le abitudini ai consumi degli Italiani che, di fronte ad un calo delle entrate, non possono far altro che ridurre le spese.
Oggi infatti molte famiglie Italiane stanno utilizzando i propri risparmi per aumentare la propria disponibilità di spesa corrente ma quando si usano i risparmi lo si fa con lo spirito di contenere al massimo la spesa, visto che i risparmi sono spesso molto sudati e non li si vuole gettare al vento con eccessiva facilita.
Corrado Colombini
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