Pur avendo ricevuto un pesante e chiarissimo NO da Cipro, l'Eurogruppo pare ostinato a trovare un modo per erogare gli aiuti necessari a salvare le Banche e l'economia Cipriota.
Mentre - secondo la Redazione di Prestito.it - rimane assurdamente un TABU' anche solo supporre, la soluzione più naturale, ovvero l'USCITA DI CIPRO DALL'EUROZONA.
Probabilmente non tanto perchè i Leader Europei amano particolarmente la (ex-) ridente cittadina di Nicosia o lo spiagge dell'Isola di Cipro, ma più plausibilmente perchè l'uscita di Cipro creerebbe un temutissimo precedente per l'Eurozona, ovvero che dall'euro come si può (abbastanza facilmente) entrare, si può anche uscire
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E qualora, entro 2 - 3 anni, l'economia di Cipro tornasse a crescere ai ritmi pre-euro, tale scelta potrebbe essere effettuata (più serenamente) da molti altri Paesi Europei oggi palesemente non riescono a tenere il passo della Germania (vedi Grecia, Italia, Spagna e Portogallo ...)
Probabilmente quindi alla fine l'Eurogruppo su Cipro (come ha già fatto con Grecia e Irlanda) si turerà il naso sui conti che all'Europa (e soprattutto alla Germania) non tornano e troverà in ogni caso un modo per elargire un Prestito tale da far sopravvivere ancora Cipro nell'eurozona.
Una proposta alternativa al prelievo forzoso minimo del 6,7% da tutti i conti bancari l'Eurogruppo l'ha già fatta. Ed è quella di effettuare tale prelievo solo dai conti bancari con giacenze superiori a 100 mila euro.
Se Cipro accettasse verrebbe immediatamente sbloccato il Prestito di 10 Miliardi di Euro (che non dimentichiamo equivale a circa il 70% del PIL di Cipro) per salvare le Banche dell'Isola.
Banche che il Governo continua a far rimanere forzatamente chiuse, per evitare una repentina fuga di capitali all'estero.
Intanto la BCE cerca di "rasserenare" i mercati internazionali dichairando che per la liquidità di Cipro è sufficiente sino al prossimo "Lunedì 25 marzo".
Michele Bini
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