Mentre si apprende che il Governo di Cipro ha esteso la chiusura delle Banche dell'Isola sino a Giovedì 21 marzo 2013, anche l'ANSPC (Associazione Nazionale Studio Problemi del Credito), facendo eco a molte agenzie di rating internazionali, mette in guardia dal creare il pericoloso precedente del prelievo forzoso.
"Nella crisi di Cipro si considera solo l'esposizione delle banche italiane, non eccessiva a dire il vero, ma non si valuta l'onda d'urto - afferma Nunzio Bevilacqua del Direttivo ANSPC -
che una politica "commissariale" UE puo' determinare sull'isola e di ritorno sull'intera economia europea".La mossa UE parrebbe effettivamente abbastanza scellerata, con potenziali danni molto superiori agli immediati vantaggi e soprattutto creerebbe un periocoloso precedente.
Proprio per questo motivo nelle ultime 48 ore è stata di fatto criticata da tutti coloro che si occupano di economia e finanza in paesi non sotto dittatura.
In verità "quasi da tutti", poichè anche stavolta in Germania qualcuno difende la scelta dell'Eurogruppo su Cipro e addirittura rilancia sull'Italia, si tratta del Capo Economista di Commerzbank Jorg Kramer.
Il dirigente della grande Banca di Berlino ha infatti rilasciato un intervista a Handelsblatt (quotidiano finanziario a tiratura nazionale) nella quale afferma che
"Le disponibilità finanziarie patrimoniali degli italiani equivalgono al 173% del PIL Italiano e sono quindi, in proporzione, molto superiori al patrimonio finanziario dei Tedeschi che equivalgono al 124% del PIL della Germania".
Questo fatto, secondo Jorg Kramer, sarebbe un motivo valido per obligare anche l'Italia ad un prelievo forzoso sul modello imposto a Cipro.
"Sarebbe utile applicare in Italia una patrimoniale. Una tassa del 15% sui patrimoni - dichiara Kramer -
basterebbe a portare il Debito Pubblico Italiano al di sotto della soglia giudicata critica, ovvero sotto il 100% del PIL".La
Redazione di Prestito.it non può purtroppo esimersi dall'osservare come di fatto il tabù di un prelievo forzoso sui depositi dei correntisti nell'eurozona sia già caduto.
Anche se i Leaders Europei su Cipro fossero costretti ad una marcia indietro se la strada (contestazioni dei Ciprioti) si facesse troppo impervia, l'avventata determinazione dell'Eurogruppo dello scorso Venerdì 15 marzo rimarrà un precedente indelebile.
Così come rimarrà indelebile nella memoria dei correntisti Ciprioti il temporaneo sequestro di tutti i conti correnti delle Banche di Cipro, poichè di fatto a questo equivale la disposizione della Banca Centrale di Cipro di far chiudere tutte le Banche dell'Isola dal 15 al 21 marzo 2013, con la non velata motivazione di bloccare qualsiasi tipo di prelievo (di quello che pensavano fosse il "proprio denaro") da parte dei clienti / correntisti.
La carta Europea e la convenzione di Schengen (alla quale Cipro ha aderito con l'accettazione UE e l'inserimento nell'eurozona) afferma che in Europa vi è la libera circolazione di persone, beni e merci ... ma nella stesura probabilmente i Leader Politici dei vari Paesi Europei si sono dimenticati di scrivere ... "se ci pare, altrimenti anche NO".
Michele Bini
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