Come sempre puntuale arriva l'aggiornamento in ribasso della precedente previsione della Banca Centrale Europea.
Questa volta Eurotower parla del PIL nella Eurozona che dovrebbe scendere del 0,4% durante l'anno in corso.
I motivi principali di questo caduta vanno visti nel cattivo andamento dell'ultimo trimestre del 2012 e nell'incerta performance registrata nei primi tre mesi del 2013.
E come sempre le note della BCE continuano con una più rosea previsione per il 2014 dove viene indicata una crescita del 1%.
Viene naturalmente da domandarsi se poi, avvicinandosi alla data, anche il 2014 non verrà rivisto al ribasso, considerato il modo in cui le autorità Europee continuano a sottostimare la corrente criisi e non sembrano in grado di ben valutare quanto realmente stia oggi accadendo nel mondo dell'economia reale.
La BCE parla anche di crisi di fiducia come del fattore chiave che ritarda la ripresa economica.
La
Redazione di Prestito.it non vede come la fiducia possa ritornare a soffiare sul mercato delle persone che vogliono accendere un prestito personale o avere un nuovo mutuo per l'acquisto di una casa o per le piccole e medie imprese impegnate alla ricerca di un finanziamento aziendale sino al giorno in cui le banche non cambieranno la propria politica commerciale aprendosi alla concessione di prestiti.
In maniera molto ottimistica la BCE continua dicendo che potrebbe aiutare ulteriormente l'economia reale riducendo ancora una volta i tassi di interesse.
Ma i tassi di interesse della BCE sono già bassi a livello storico e non sarà certo un calo del 0,25% che potrà influire sul mercato.
Quello di cui si sente fortemente il bisogno sono i cali dei tassi imposti da banche e istituti finanziari (con il calo dello spread praticato) e soprattutto una maggiore volontà da parte delle banche di ritornare a fare il proprio lavoro tradizionale.
Quello di concedere prestiti e mutui. Mentre oggi sembrano essere totalmente concentrate sulla raccolta del risparmio e sui tanto apparentemente facili quanto realmente pericolosi investimenti in titoli del tesoro.
Solo a titolo di cronaca riportiamo che la BCE ha confermato le prrevisioni per il 2015 dove si stima una crescita del 1,6% con un trend ascendente che dovrebbe arrivare al 1,8% nel 2017.
Dati questi naturalmente da prendere con la dovuta cautela ed una buona dose di scetticismo.
Una ulteriore nota negativa viene riservata alla occupazione.
Il livello di disoccupazione in area Euro infatti dovrebbe arrivarre al 12,3% nel 2013 e 12,2% nel 2014.
Una disoccupazione che vede nella componente giovanile la fascia in maggior sofferenza con punte oltre il 50% in economie primarie come per esempio quella della Spagna.
Mario Draghi, numero uno della BCE, si dilunga poi sulla necessità che i vari governi attuino le famose riforme strutturali.
Proprio quelle di cui tutti parlano ma che pochi realmente fanno visto le resistenze messe in atto dalle varie parti sociali.
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