Quello che sta da mesi affermando la Redazione di Prestito.it sulle Banche Italiane è adesso stato ufficializzato proprio dall'organismo istituzionale di controllo delle stesse Banche, ovvero dalla Banca d'Italia.
Infatti i dati di Bankitalia confermano che a marzo 2013, rispetto al marzo 2012, le Banche Italiane hanno nei portafogli maggiori acquisti di Bond (Titoli di Stato) per +72 Miliardi di euro e contestualmente minori impieghi (cioè minore erogazione di Prestiti e Finanziamenti) con imprese Italiane per ben -29 Miliardi di euro.
Inoltre le Banche Italiane, nello stesso periodo, hanno complessivamente ridotto gli impieghi verso le famiglie per 9 Miliardi di euro. Una cifra inferiore rispetto alle imprese ma pur sempre rilevante.
Questi sono quindi i dati ufficiali degli ultimi 12 mesi analizzati... dati che purtroppo si commentano da soli.
La
Redazione di Prestito.it vuole inoltre richiamare l'attenzione sul fatto che il tanto tristemente noto "credit crunch" è iniziato molto prima del marzo 2012, quindi i dati ufficiali di Bankitalia evidenziano "un calo del calo" dei Prestiti e Finanziamenti a Famiglie e Imprese Italiane.
Sarebbe quindi più corretto parlare di "ulteriore diminuzione dei Prestiti concessi alle Imprese Italiane", come testimonia una News pubblicata dalla Redazione di Prestito.it addirittura nel febbraio del 2012:
10 Febbraio 2012 - Le Banche diminuiscono ancora i Prestiti alle impreseMentre rimane drammaticamente (eticamente) assurdo il fatto che le Banche Italiane continuino a riempire i loro portafogli di Titoli di Stato contribuendo così ad immobilizzare l'economia reale sottraendo liquidità al mercato e non finanziando ne persone ne imprese.
Assurdo ma comprensibilissimo sotto il profilo commerciale e del rischio aziendale (per le Banche), quindi se la BCE o il Governo non vincolerà in qualche modo la concessione di ulteriori Prestiti interbancari (a tassi incredibilmente bassi oggi dello 0,5%) alla concessione di nuovi finanziamenti e prestiti a famiglie e imprese, realisticamente non vi è alcuna speranza che le Banche Italiane ed Europee tornino spontaneamente a finanziare l'economia reale, abbandonando la profittevole strada dei Bonds (Titoli di Stato) a loro avviso molto meno rischiosi .... ovviamente Grecia, Cipro, Portogallo, Irlanda, Spagna e (forse) Italia "permettendo".
Inutile ribadire - ma lo facciamo comunque - che per l'Italia, Paese la cui economia è prevalentemente basata, da oltre 70 anni, sulla Piccola e Media Impresa, l'attuale stretta sul credito e l'impossibilità di stampare moneta (di fatto impossibile fintanto che rimarrà nell'eurozona) rischia di risultare un mix "semplicemente letale".
Michele Bini
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