Italia Promossa da Europa



Viene confermato oggi quanto sembra essere ormai da tempo di totale dominio pubblico.
Olli Rehn, Commissario Europeo Affari Economici, nei prossimi giorni farà la sua proposta per porre fine alla tediosa procedura per deficit eccessivo che volteggiava sopra l'Italia.
Una procedura che, nel clima accomodante di questi mesi, francamente nessuno in Europa stava caldeggiando.
Al contrario, tutti I paesi Europei, con la Germania in prima fila, per ragioni diverse non vedevano l'ora di chiudere per ribadire il concetto molto politico (e molto poco reale) che tutto sta andando per il meglio in Europa e che le cose stanno finalmente migliorando.

Naturalmente chi vive la vita quotidiana dell'economia reale avrà sicuramente le sue buone ragione per non concordare su questa rosea linea di pensiero.

Comunque rimane il fatto che per l'Italia la chiusura di questa procedura rappresenta sicuramente un passo positivo verso una migliore tranquillità del mercato finanziario nazionale.
La Redazione di Prestito.it ricorda che comunque la decisione finale dovrà ì essere presa dalla Commissione Europea.

Alcuni autorevoli quotidiani nazionali hanno, molto fantasiosamente, attribuito parte del merito di questa decisione allo stesso Governo Letta che, con tutta la possibile buona volontà, non ha certo avuto ne modo ne tempo per fare alcun attivo intervento.

L'Italia chiude il 2012 con il deficit magistralmente indicato al 3%, soglia limite, e spera che con il 2013 si possa operare un piccolissimo ritocco dello 0,10% o comunque rimanere sempre al 3% che come è noto rappresenta la soglia limite indicata con il protocollo di Maastricht.

Chiudere questa procedura significa per l'Italia rientrare nell'ambito dei paesi “Affidabili” e quindi poter, in futuro, beneficiare di quella flessibilità che Mario Monti aveva concordato per i paesi virtuosi.

Ricordiamo che entro Luglio l'Europa dovrebbe decidere sulla “Golden Rule” ed in particolare sulle spese che sono mirate alla crescita e che quindi possono non essere conteggiate nel deficit nazionale.
L'orientamento dell'Italia sarebbe quello di inserire in queste spese anche quelle orientate all'aumento occupazionale.

Senza contare l'importanza pscicologica del fare parte dei paesi virtuosi che certamente permetterà al Governo Italiano di trattare da pari con gli altri solidi stati Europei del gruppo Nordico.

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Redazione Prestito.it - 2013-05-27 









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