Sino a 12-18 mesi fa questa notizia sarebbe stata una non notizia.
Oggi invece il fatto che in Italia delle Banche dimostrino una propensione a proporre la sottoscrizione di Prestiti o Mutui desta quasi un certo stupore.
Da una indagine online - condotta dalla Redazione di Prestito.it - è infatti emerso che BNL (Gruppo BNP Paribas) e Cariparma (Gruppo Credit Agricolè) sono le uniche banche che attualmente stanno "decisamente" promuovendo, con campagne publicitarie mirate tramite advertising online, propri prodotti per la sottoscrizione di Mutui Casa e/o Prestiti Personali.
Anche se si tratta di promozioni destinate prevalentemente all'accesso al credito delle persone fisiche, mentre nulla si muove sul fronte delle PMI (Piccole Medie Imprese), sono comunque iniziative che vanno nella giusta direzione per lenire (e forse successivamente eliminare) gli effetti della crisi economica.
Infatti per interrompere la spirale recessiva è certamente indispensabile che le Banche tornino a fare le Banche erogando Prestiti e Finanziamenti ai privati, abbandonando, o quantomeno diminuendo fortemente, la "linea di business" che gran parte degli Istituti di Credito Italiani apparentemente hanno privilegiato negli ultimi anni, basata quasi unicamente su "facili modelli" strettamente legati all'acquisto (oseremmo dire quasi "compulsivo") dei Bonds (Titoli di Stato).
Tornando ad osservare i risultati dell'indagine sulle campagne pubblicitarie online, parrebbe che la stragrande maggioranza delle altre Banche Italiane siano di fatto concentrate esclusivamente sulla raccolta e sull'apertura di nuovi conti correnti.
Tanto da apparire in uno stato quasi febbrile, alla spasmodica ricerca di una liquidità nelle tasche dei privati. Liquidità che purtroppo, da tutti i dati, parrebbe alquanto scarsa in questo periodo.
Dai risultati emersi dall'indagine online, condotta dalla
Redazione di Prestito.it, non si può non notare come le due Banche "Italiane" che stanno promuovendo la sottoscrizione di Mutui Casa e Prestiti Personali siano entrambe appartenenti a Gruppi Bancari Francesi.
Ma forse anche questo fatto sarà una "strana coincidenza".
Michele Bini
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