Condizioni Ottimali per un Prestito a 55 Anni.... sembra una frase insolita per il periodo economico in cui viviamo e per le ben note difficoltà che tutti sembrano oggi incontrare ogni qualvolta ci si affaccia al mercato del prestito.
Tutti...ma non proprio tutti.
Il Governo Inglese per esempio ha appena deciso che ci sono tutti i (buoni) presupposti per sfruttare i tassi ultra bassi che oggi si applicano alle emissioni di Titoli di Stato del Paese della Regina.
Per fare questo probabilmente già durante il corrente mese di Giugno immetterà sul mercato finanziario Miliardarie quantità di titoli a 55 anni.
Il periodo più lungo visto sin da prima della Seconda Guerra Mondiale.
Infatti per vedere prestiti emessi attorno a questa durata si deve risalire al 1937.
La
Redazione di Prestito.it ricorda che nella remota epoca Vittoriana i Titoli di Stato a lunghissima durata erano in realtà molto comuni.
In quell'epoca si vedevano emissioni di prestito pubblico a 100 anni o addirittura Perpetui.
Per chi vive ed opera in Italia viene da domandarsi per quale motivo il Governo della Regina trovi che il mercato dei titoli di stato sia oggi ottimale proprio mentre da noi si continua a fibrillare ogni qualvolta il famigerato spread fa anche un modesto aumento e il nostro povero (si fa cosi per dire) ex Primo Ministro Silvio Berlusconi aveva addirittura persino dovuto dare le dimissioni per la crisi per la continua stretta del mercato finanziario che stava rendendo difficilissimo rifinanziare il prestito pubblico.
Inutile sarebbe andare a cercare una giusta spiegazione tra le tante possibili motivazioni legate all'economia nazionale.
Infatti, al di la dell'andamento un po' più dinamico dell'economia, quello che distingue l'Inghilterra dall'Italia è fondamentalmente una sola cosa.
L'Inghilterra non fa parte dell'Eurozona, mentre l'Italia si.
Questo significa che, secondo gli operatori finanziari che acquistano i titoli emessi, l'Inghilterra sarà sempre in grado di ripagare i propri titoli in quanto ha la possibilità di stampare moneta.
Mentre l'Italia non lo può fare visto che non ha il controllo diretto sulla moneta che usa, lo sfortunato Euro.
E non lo può fare ne a livello di singolo paese ne a livello di gruppo di paesi dell'Eurozona.
O meglio, potrebbe anche farlo ma dovrebbe convicere la severissima Merkel.
Cosa certo non da poco.
Viene allora proprio da domandarsi se i nostri geniali politici avessero ben valutato le conseguenze dirette che sarebbero derivate dalla nascita dell'Euro.
Noi pensiamo di no.
O perlomeno riteniamo che, se anche le avessero all'epoca valutate, tanta era la foga di passare alla storia con il cambiamento storico di moneta che il loro ambizioso cervello probabilmente si sarebbe rifiutato di considerare ogni possibile controindicazione.
Visto che abbiamo parlato di Inghilterra vorremmo aggiungere una ultima piccola nota.
Anni addietro, sempre in Inghilterra, vi erano molte voci che periodicamente uscivano allo scoperto dichiarando che si dovesse valutare la possibilità di passare all'Euro.
Oggi queste voci sono totalmente sparite e tutti ringraziano il Buon Dio per aver fatto preservare la forse un po' logora ma sempre tanto bella Sterlina.
Corrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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