O almeno così sperano i leader politici Spagnoli che sino ad oggi non si sono certamente rivelati molto attendibili per quanto riguarda le informazioni finanziarie sui dati della loro economia nazionale.
Secondo i dati comunicati dal Ministero del Lavoro i disoccupati sono rimasti stabili a circa 4,7 milioni.
Tuttavia, molto incredibilmente, è bastato un calo di 31 unità di disoccupati (proprio 31 su circa 4,7 milioni!!) per fare dichiarare che si è arrivato al livello massimo e che in futuro ci si aspetta una inversione di tendenza.
Va bene che questa è la prima volta dal lontano anno 2000 che la Spagna non registra un forte peggioramento del livello di occupazione ma ugualmente pare molto speranzoso l'atteggiamento del Governo Spagnolo che interpreta oggi questo dato in maniera fortemente positiva.
Rimane tuttavia il fatto che il Ministro per l'Economia Luis de Guindos ha ritenuto correre immediatamente ad una radio locale per esternare le proprie dichiarazioni a conferma che l'economia Spagnola abbia toccato il fondo e che oggi si riparte per una possibile ripresa economica.
Poi, forse preso da un insolito pudore, ha ritenuto opportuno comunque aggiungere che alla Spagna rimane ancora molto da fare prima di poter ritornare agli allegri giorni di crescita che per molti ormai sono soltanto un lontano ricordo.
Alla sua voce si è anche aggiunta quella del Segretario di Stato per l'Occupazione, Engracia Hidalgo, che ha dichiarato che questi dati sulla occupazione sono in linea con altri dati positivi che arrivano da altri settori.
Forse se si vuole ritornare alla realtà meglio sarebbe leggere il rapporto rilasciato lo scorso mese dal Fondo Monetario Internazionale che dichiara che la stessa Spagna deve prepararsi ad affrontare altri cinque anni di disoccupazione attorno al 25% salvo che la stessa Madrid non si decida finalmente a mettere in atto quelle riforme strutturali di cui tutti parlano ma che nessuno desidera attuare.
Compreso quelle necessarie per poter tagliare salari e stipendi e per poter licenziare con maggior facilità il personale non più necessario.
Quelle stesse riiforme di cui l'Italia avrebbe fortemente bisogno e senza le quali mai nessuna multinazionale potrebbe seriamente considerare forti investimenti occupazionali nel nostro paese.
Salvo che questi investimenti vengano pagati dal nostro stesso stato come spesso è accaduto nel passato.
Ritornando alla tormentata Spagna vale la pena di segnalare che lo stesso Primo Ministro Mariano Rajoy prevede un tasso di disoccupazione nazionale per il 2014 pari al 26.7%.
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