Tanti visitatori del portale Prestito.it chiedono quale è il tasso di usura in Italia. Spesso, erroneamente, convinti che esista un valore assoluto e non relativo all'andamento dei tassi medi (TEGM) bancari.
Pubblichiamo quindi questa news nel tentativo di fare un poco di chiarezza in un argomento abbastanza controverso tra correntisti e Banche.
I Tassi di interesse passivi applicati dalle Banche Italiane sono considerati "usurai" in base al cosidetto "tasso di soglia" il quale viene calcolato, aumentando del 25% il TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) a cui si deve aggiunge un margine fisso del 4%.
In ogni caso però l'usura scatta anche se superata la differenza massima dell' 8% tra tasso medio e massimo.
Quindi è utile ricordare e ribadire, al di là di complicati calcoli matematici, che la differenza fra il tasso medio (TEGM) e la soglia di usura non può, mai superare l'8% e questo valore vale per tutti i tipi rapporti bancari, finanziamenti, scoperti di conto corrente, prestiti personali, mutui, carte di credito revolving, leasing, etcc..
Un esempio pratico.
Se ci viene concesso un "fido" per scoperto di conto corrente di 10 mila euro, ed il TEGM per questa tipologia di credito è 10,19%. Qualora la Banca ci applichi interessi annui per più di 1819,00 euro (ovvero il 18,19%) questa sarà ritenuta usurai e pertanto punibile su denuncia del correntista.
Nella tabella sopra riportata è rappresentato il valore di TEGM per le varie tipologie di Prestiti e Finanziamenti e l'indicazione del relativo "tasso di soglia". La tabella è relativa al periodo 1 aprile - 30 giugno 2013 (fonte ufficiale Banca d'Italia).
Impossibile non osservare come seppur i tassi di riferimento (tasso ufficiale di sconto BCE, euribor, etc..) siano tutti ai minimi storici, addirittura a 0,50% il tasso ufficiale (costo del denaro), gli ipotetici vantaggi per Famiglie e Imprese correntisti bancari Italiani sono di fatto totalmente vanificati da tassi di interesse assolutamente esagerati per quanto concerne il margine (guadagno) applicato oggi, rispetto al passato, dalle Banche Italiane.
Gianluca Pellegrini
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