Le Banche dietro la crisi difendono la "scelta" della forte contrazione dei Prestiti e Finanziamenti erogati e paradossalmente fomentano un trend nei risparmiatori che va a far aumentare i depositi anche e soprattutto i depositi di risparmio vincolati.
Le banche non erogano Prestiti e le famiglie Italiane, spaventate, stringono ancora un poco la cinghia sui consumi, anche quelli inerenti ai generi alimentari.
Gli Italiani spendono sempre meno e lasciano nei depositi bancari più di 45 miliardi euro, questo dato emergerebbe da uno studio di Unimpresa basata su i dati diffusi da Banca d'Italia.
Il calo degli acquisti in Italia, in tutti i settori, è ormai percepibile visivamente girando in qualsiasi città, dove le vetrine di negozi chiusi con cartelli vendesi o affittasi purtroppo tendono a sperare i negozi ancora aperti.
Pochi i negozianti sentiti che si dichiarano moderatamente fiduciosi per il futuro , mentre la stragrande maggioranza punta il dito sulla pressione fiscale assurda, soprattutto in un momento storico di calo delle vendite a livelli mai visti prima.
Anche i consumatori si lamentano della minore liquidità e della pressione fiscale insostenibile che costringe le famiglie Italiane a ristrettezze concrete, come quella del minor acquisto di cibo.
Infatti stabili o in leggera controtendenza sono gli acquisti di generi alimentari negli hard-discount, forzosamente rivalutati dagli Italiani in funzione della necessità di acquistare prodotti più economici.
La paura blocca quindi i consumi degli Italiani e le Banche vedono aumentare le giacenze su i conti correnti e su i conti di deposito.
Purtroppo da questa lettura dei dati parrebbe che tutto sommato il credit crunch bancario in un modo o nell'altro premi proprio le banche.
Ma tutti sanno che un arresto dell'economia interna, dopo qualche bizzarro primo effetto magari positivo (per pochi) porta ad un drastico ridimensionamento per tutti. Anche per le apparentemente (per il momento fortunate) Banche.
Michele Bini
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