I dati forniti dall'ISTAT parlano di una continua crisi recssiva in Italia con una caduta del PIL pari a 1,8% durante il 2013 ed una possibile riopresa durante il 2014 per un modesto 0,7%.
Sono dati che contraddicono fortemente quanto appena dichiarato dal Ministro Saccomanni in audizione formale al Senato che, il giorno 29 Ottobre, disse che la crescita per il paese Italia nel 2014 era stimata al 1,1%.
Anche Bankitalia ha appena parlato di una possibile ripresa durante un incontro con le principali banche Italiane.
Aggiungendo tuttavia che rimanevano forti rischi al ribasso principalmente dovuti alla ripresa molto anemica e senza slancio, alla continua crisi del debito pubblico e alle (deboli) condizioni complessive del sistema bancario (che continua a non concedere prestiti personali e finanziamenti a piccole e medie aziende).
Parlando da Londra il Ministro Saccomanni ha subito commentato I contradittori (per lui) dati dell'ISTAT dichiarando che lo stesso ISTAT non sta tenendo conto delle riforme strutturali già attuate e di quelle in via di attuazione.
Non solo ma si deve anche tenere conto del benefico effetto che deriverà all'economia Italiana dal rimborso dei debiti della Pubblica Amministrazione, rimborso che sta procedendo secondo i piani.
Maggiormente realistico il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini che sottolinea che l'ISTAT ha semplicemente confermato l'andamento molto negativo del 2013 e auspica che nel 2014 si potrebbe fare meglio delle previsioni specie se si riuscisse a creare un clima anche solo moderatamente positivo.
Per Giovannini quindi i dati dell'Istat andrebbero presi come uno stimolo ed una opportunità per migliorare le prestazioni economiche del nostro paese.
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