Meno Prestiti a Famiglie e Imprese ed interessi alti


Il nuovo rapporto diramato dalla Banca d'Italia evidenzia una situazione sempre più drammatica per quanto concerne l'accesso al credito per gli Italiani.

I Prestiti alle famiglie ed alle piccole e medie imprese (PMI) sono ulteriormente diminuiti, mentre i tassi di interesse applicati dalle Banche Italiane sono ancora cresciuti.

Questo fenomeno registrato da Bankitalia è allarmante e tanto più inquietante se messo in relazione con il bassissimo costo del denaro che la BCE sta mantenendo (anzi che ha ulteriormente ridotto allo 0,25%) proprio a favore delle Banche Europee, del quale ovviamente beneficiano quindi anche le Banche Italiane.

A settembre - evidenzia Bankitalia - i prestiti alle famiglie sono scesi dell' -1,1% e quelli alle piccole e medie imprese (non finanziarie) sono diminuiti addirittura del -4,2%.

Tutto questo mentre la follia dei BTP continua, con i Titoli di Stato Italiani che sono andati letteralmente a ruba nell'asta di inizio novembre 2013, con oltre 22 Miliardi di euro di nuova collocazione.
Fatto che ha evidenziato, purtroppo una volta ancora, quanto la finanza sia distante dall'economia reale o peggio ne sia totalmente disinteressata poiché consente alle Banche di realizzare buoni guadagni (almeno nel breve periodo) anche senza "rischiare" concedendo Prestiti a Famiglie e Imprese... che intanto soffrono per pagare le Tasse allo Stato, tasse che in gran parte utilizzerà per ripagare gli interessi su quei BTP che consentono alle Banche di snobbare il credito a quelle stesse Famiglie e Imprese ... che quindi ci perdono due volte ... l'unica (magrissima) consolazione è che questo meccanismo (essendo tutt'altro che virtuoso) non potrà durare all'infinito.

E poi tutti (Governo incluso) si dicono preoccupati del fatto che le Imprese in Italia stanno chiudendo a ritmi senza precedenti, che la disoccupazione continui a salire, che i consumi continuino a contrarsi, che tanti Italiani (persone e imprese) si siano trasferiti o stiano per trasferirsi all'estero ... quasi come se questo non fosse del tutto normale quando un Paese continua ostinatamente a non voler ridurre drasticamente la pressione fiscale (anzi la aumenta) e al contempo nulla fa per "incentivare/obbligare" le Banche a "riaprire i rubinetti" dell'Accesso al Credito a famiglie e imprese.

Purtroppo però l'Italia pare non voler imparare nulla dalla sorte della vicina Grecia, la quale dovrebbe aver insegnato a tutti che l'austerità e il voler rimanere nell'euro a tutti i costi può essere assolutamente devastante per Nazione con economie interne troppo diverse dall'economia della "Grande Germania".

Chiosando; Le Lire e le Dracme non erano e non sono Marchi! Non volerlo ricordare e non volerlo riconoscere determinerebbe ineluttabilmente la fine dell'Euro.

Michele Bini
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Redazione - Prestito.it
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Redazione - Prestito.it - 2013-11-11 









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