Mentre il Ministro Italiano per l'Economia Fabrizio Saccomanni si dichiara soddisfatto dell'andamento dei lavori dell'Ecofin sull'Unione Bancaria Europea, trapela che la linea di accordo su cui si sta adesso lavorando sarebbe la linea suggerita (o imposta) dalla Germania.
Con l'accordo in corso infatti si evita quanto la Germania stessa non desiderava concordare, una totale mutualizzazione dei costi di salvataggio delle banche in crisi.
Con la bozza oggi sul tavolo sarebbero le stesse banche a finanziare una possibile chiusura degli Istituti di Credito in crisi mediante un versamento da farsi ad un Fondo Unico di Risoluzione, versamento per un importo totale di 5,5 Miliardi di Euro in dieci anni.
Non solo ma, visto che questo fondo verrà costituito gradualmente durante un periodo di dieci anni, se i fondi raccolti nel breve periodo non dovessero essere sufficienti dovrebbero essere gli specifici Governi ad ordinare maggiori contribuzioni da parte delle banche.
E se malgrado tutto questo vi fosse sempre carenza di fondi i Governi dovrebbero andare a stanziare specifici fondi pubblici.
Nel caso poi che un Governo non fosse in gradi di far fronte agli impegni finanziari venutisi a creare con una una forte crisi di un Istituto di Credito nazionale, in questo caso il Governo potrebbe (finalmente) chiedere aiuto finanziario al Fondo di Salvataggio degli Stati dell'Eurozona, ESM, come gia avvenne con la Spagna lo scorso anno.
Ricordiamo che la Spagna dovette ricapitalizzare Banche nazionali che si trovavano in forte difficoltà per gli enormi prestiti fatti specie nel settore immobiliare.
Nel periodo iniziale transitorio speciali prestiti ponte verranno attivati o messi a disposizione sia dai Governi nazionali sia dall'ESM.
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