Se solo ieri era uscito il bollettino della Banca d'Italia che evidenziava come le banche Italiane continuassero imperterrite nella loro politica di stretta sui prestiti e come i prestiti alle società (non finanziarie) fossero crollati del 6%, oggi la Confindustria avverte che questa stretta sui prestiti continuerà almeno per tutto il corrente 2014.
Il Csc, Centro Studi Confindustria, ha infatti dichiarato che, dal Settembre del 2011, il calo dei prestiti bancari alle imprese ha raggiunto il 10,5%, una percentuale che, tradotta in cifre, vale 96 Miliardi di Euro di prestiti in meno.
Sempre il Csc prevede che per il 2014 il calo dovrebbe continuare attorno all'1%, equivalente a 8 Miliardi di Euro di prestiti in meno.
Il cambio di tendenza, se tutto andrà bene, si vedrà soltanto nel 2015.
Una interessante osservazione del Csc è l'analisi dei motivi che hanno causato questo calo dei prestiti al fine di verificare cosa potrebbe aiutare a far migliorare una situazione che, come è noto, ha delle profonde ripercussioni economiche (tutte negative).
Il calo corrente dei prestiti , secondo l'analisi del Csc, viene dall'offerta e quindi dalle Banche.
Un eventuale cambiamento richiederebbe una differente percezione (da parte delle Banche) del rischio del prestito, oppure una maggiore capacità (sempre da parte delle Banche) di gnerare utili da investire, oppure una migliore ratio di capitale o della raccolta di fondi.
Tutte cose che non si vedono essere in esistenza nel prossimo futuro.
Per questo le previsioni relative al 2014 rimangono relativamente negative.
Non si pensa dunque, come invece spesso ha avuto modo di sostenere l'ABI, che il calo dei prestiti concessi sia in buona parte dovuto acnhe al calo della richiesta di prestiti da parte delle persone (prestiti personali) e delle piccole e medie imprese (finanziamenti a aziende).
In questa situazione quindi moltissimo dipenderà dai test che la BCE ha in programma sulle Banche dell'Eurozona.
Se questi test saranno positivi è possibile che le banche Italiane ritornino sul mercato del credito al consumo.
In caso contrario continueranno l'attuale politica di preservazione delle proprie risorse con gli invitabili danni che verranno causati dalla continua restrizione sui prestiti.
In questo caso, il Csc avverte, i prestiti potrebbero scenderere del 4,9% nel 2014, per un valore di -40 Miliardi di Euro e del 1,3% nel 2015, per un valore di -10 Miliardi di Euro.
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