Durante il 2013 anche il settore alberghiero ha visto un forte calo dell'occupazione.
E questo malgrado le presenze alberghiere abbiano sostanzialmente tenuto durante lo scorso anno. Il calo delle presenze Italiane, infatti, è stato largamente compensato dall'aumento di quelle straniere.
Ma se le presenze hanno tenuto, non altrettanto di può dire dell'occupazione che, in questo importante settore economico Italiano, ha visto un calo occupazionale di circa 10mila unità, che poi arrivano quasi a 40mila con l'indotto.
Sono questi dati comunicati da Federalberghi su una analisi dei dati Istat.
Se comunque il settore può tirare un timido sospiro di sollievo per non aver dovuto subire un tracollo maggiore, il merito non va certo al sistema bancario che continua a non sostenere a sufficienza le imprese alberghiere con i prestiti e i finanziamenti di cui hanno bisogno.
In questo caso il merito va solo, come si diceva prima, alla clientela straniera che, aumentando del 3,7%, ha portato una decisiva boccata di ossigeno riuscendo a salvare la difficile situazione economica in cui oggi molte imprese del settore alberghiero si trovano.
Oggi comunque il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, si augura che nell'immediato futuro sia per l'avvenuta stabilizzazione dei mercati finanziari, sia per il favorevole tasso di inflazione, sia per il leggero ottimismo economico che sembra affiorare, le banche Italiane provvedano a dare sufficiente liquidità alle famiglie (anche sotto forma di prestiti personali) e che i consumi interni possano riprendere a crescere facendo dimenticare i 32 milioni di Italiani che, durante il Natale appena passato, si sono dichiarati in Povertà Turistica e hanno detto di non potersi permettere nessun pernottamento fuori casa.
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