Finalmente il Fondo Monetario Internazionale ha messo con chiarezza il dito su di uno dei maggiori problemi che assillano oggi l'Europa, la disoccupazione.
Molte persone infatti sono stanche di sentire la ben retribuita classe politica continuare a parlare di ripresa senza occupazione, come se l'occupazione fosse un aspetto secondario.
Una vera ripresa deve invece portare nuova occupazione per tutti e specialmente per I giovani.
Oggi questo non accade e, molto giustamente, il Fondo Monetario Internazionale avverte che la ripresa rimarrà sempre debole sino a che non diminuirà la disoccupazione.
In Europa la situazione continua ad essere molto difficile con i suoi 20 Milioni di disoccupati e in Italia circa il 33% dei giovani sotto i 25 anni non ha lavoro.
Una alta disoccupazione non può che rallentare qualsiasi crescita, riduce i consumi delle persone e delle famiglie come pure riduce gli investimenti delle aziende, ha detto il Fmi.
Consumi che vengono ulteriormente ridotti per la continua mancanza di prestiti fatti alle persone o di finanziamenti concessi alle aziende, aggiungerebbe la nostra redazione.
Il problema rimane tuttavia che senza crescita non si ha occupazione e senza occupazione non si ha crescita.
Per uscire da questo empasse non sono a nostro parere le famiglie che devono ridurre il proprio debito e neppure le aziende.
Chi deve ridurre il debito sono gli Stati, con Italia in prima fila.
Sono le nostre indebitate nazioni che oggi assorbono in modo esasperante la enorme liquidità che arriva dal super protetto sistema bancario, sistema bancario che proprio perche continua ad investire in Titoli di Stato non pare in grado oggi di concedere prestiti personali alle persone o finanziamenti aziendali alle imprese.
Si deve operare con il criterio del risanamento fiscale (e questo lo dice anche il Fondo Monetario Internazionale) e orientare la spesa pubblica verso la crescita.
Ma spendere bene i soldi pubblici è un'arte molto rara a livello Europeo e quasi inesistente a livello Italiano.
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