Specie le Banche Centrali che al momento sembrano agire in un modo molto poco coordinato.
Oggi sono molti i problemi a livello globale, basti pensare alla violenta caduta del Peso Argentino, a quella della Lira Turca, alla possibile deflazione in Eurozona, alla continua crisi di concessione di prestiti e di finanziamenti sempre in Eurozona e alla disoccupazione che a livello Europeo continua a rimanere troppo alta.
Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che molto di più dovrebbe essere fatto da parte delle Banche Centrali Mondiali e, tra queste, anche dalla Banca Centrale Europea.
Il Fondo osserva che al contrario molto spesso queste Banche Centrali sono miopamente concentrate solo sulla propria nazione o area di appartenenza senza ben rendersi conto che, in un mondo globalizzato, devono agire anche nell'interesse degli altri paesi.
Una critica questa che pare essere rivolta in particolare alla FED Americana.
Mentre alla BCE di Mario Draghi viene rimproverato un comportamento troppo prudenziale e non sufficientemente forte sul mercato dell'Eurozona che rischia di trovarsi a vivere in un clima di deflazione.
La BCE dovrebbe agire con maggior decisione e non solo a livello di tassi dove la BCE ha abbassato i tassi dei prestiti allo 0,1% dallo 0,25%.
Ci si aspetta infatti dalla stessa BCE una qualche forma di Quantitive Easing, sul tipo di quanto messo in atto dalla FED o dalla BoE, Bank of England.
La BCE dovrebbe poi fare in modo che i prestiti speciali concessi alle banche dell'Eurozona arrivassero anche all'economia reale sotto forma di prestiti personali, mutui e finanziamenti.
Cosa che attualmmente non accade.
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