Confindustria ha spesso portato all'attenzione del Governo e degli organi di informazione la drammatica situazione della mancanza di Credito alle Imprese e di come tale mancanza di Prestiti alle PMI vadano direttamente ad impattare sull'aumento della disoccupazione e sul calo dei consumi delle famiglie Italiane.
In verità ieri (19 febbraio 2014) sarebbe scaduto l'ultimatum che il numero uno di Confindustria - Giorgio Squinzi - aveva dato al fu Governo Letta, minacciando di rivolgersi direttamente al Presidente Napolitano se il Governo non avesse dato risposte concrete e messo in atto misure efficaci a sostegno dell'economia e delle Imprese, ma a pochi giorni dall'ultimatum di Squinzi, il 14 febbraio, il Governo Letta è caduto e quindi Confindustria deve rassegnarsi ad "aspettare ancora".
Confindustria però non tace e sembra voler spronare sin dalla Genesi il futuro Governo Renzi sul tema delle Imprese asfissiate dall'assenza di Prestiti e Finanziamenti da parte delle Banche Italiane.
Infatti in una relazione del Centro Studi di Confindustria si evidenzia che "L'economia in Italia resta ferma e l'occupazione non cresce".
Il CSC chiede al nascituro Governo interventi urgenti contro la "ristrettezza del credito", al fine di risollevare l'economia interna (aumento dei consumi) permettere alle Imprese Italiano un recupero rispetto alla "perdita accumulata di competitività" durante questi anni di durissima crisi economica amplificata, per le PMI, dal severo inasprimento dell'Accesso al Credito.
Confindustria chiede misure urgenti al fine di evitare ulteriori gravi danni a tutto il sistema economico italiano.
Michele Bini
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