Se il Debito Pubblico Italiano continua la sua inesorabile salita a evidente dimostrazione della continua incapacità di chi Governa l'Italia a gestire correttamente il bene dei cittadini, tutto (o quasi) il resto va sempre più giù.
Compreso il prezzo delle case, vittima di una scellerata politica fiscale Italiana che, al di là degli aumenti della tassazione degli immobili, ha contribuito a seminare il panico nel mercato immobiliare con una assurda incertezza sulla tipologia della tassazione.
Non aiuta poi certamente il fatto che le Banche Italiane continuano la loro politica di non concessione di prestiti personali, di mutui per l'acquisto di una casa e di finanziamenti alle piccole e medie imprese.
A sentire la Confcommercio e i recentissimi dati ISTAT, infatti, ilvalore degli immobili durante il 2013 ha visto un calo del 5,6%.
Questo dopo il precedente calo del 2,8% nel 2012.
Sono poi anche crollati i consumi che, in termini di valore economico, dal 2007 sevidenziano un calo per oltre 80 Miliardi di Euro.
Pare dunque che, se non si verificano grossi cambiamenti, per ritornare ai livelli visti in precedenza, si dovrebbero impegare da un minimo di 12 anni a un massimo di oltre 30 anni.
Il crollo del mercato immobiliare, imputabile ai fattori prima menzionati come mancanza di prestiti e mutui e pressione fiscale oltre che alla elevata disoccupazione e al calo del potere di acquisto delle famiglie, viene evidenziato con un calo del 2,4% nel prezzo delle nuove abitazioni e un calo del 7,1% nel prezzo delle vecchie abitazioni esistenti.
Inoltre vi è stata una marcata flessione pari al 9,2% del numero delle abitazioni compravendute, calo che ha fatto seguito al crollo avvenuto nel precedente 2012 che aveva visto un incredibile -25,%.
Ovvero un crollo pari a un quarto dell.intero mercato.
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