Ormai da molte settimane il Governatore della BCE, la Banca Centrale Europea, continua a ripetere che la BCE stessa è pronta ad intervenire sui mercati finanziari in maniera anche non convenzionale al fine di mantenere un elevato grado di Monetary Accomodation.
Parole che gli operatori finanziari interpretano come una premessa per una nuova forma di QE, Quantitative Easing all'Europea.
Questo in un momento in cui la FED sta (anche se solo molto parzialmente) smobilitando gli interventi di immissione di liquidità aggiuntiva sul mercato Americano riducendo gli acquisti di ( da 85 Miliardi di Dollari mensili a soli 55 Miliardi.
Una azione questa che non sembra aver troppo scosso il mercato Americano che oggi pare essere in ripresa ma che invece potrebbe avere serie conseguenze su mercati più deboli come per esempio quello Europeo.
La BCE avrebbe comunque deciso di intervenire con questa specie di Prestiti all'economia Europea proprio per evitare che, in particolare all'interno dell'Eurozona, si sviluppi un clima di stagnazione economica con un correlato rischio di deflazione quale diretto effetto del continuo calo della domanda interna e della caduta dei prezzi.
A sentire un quotidiano Tedesco, quotidiani sempre ben informati sui programmi della Banca Centrale Europea con sede a Francoforte, la BCE avrebbe addirittura già completato una simulazione per analizzare l'effetto prodotto da un coordinato effetto di QE per un totale di circa 1.000 Miliardi di Euro al fine di valutare le conseguenze che deriverebbero su investimenti, consumi e tasso di inflazione.
La
Redazione di Prestito.it ricorda che stando alle attuali regole in corso, tuttavia, la BCE stessa non potrebbe acquistare Titoli di Stato per cui non è improbabile il pensare che la BCE abbia in mente di Raggirare un po' furbescamente queste regole acquistando invece abs emessi dalla banche europee che sistematicamente cartolarizzano i prestiti concessi e le ipoteche accese in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese.
Vale tuttavia la pena di non dimenticare che, ai primi di questo tormentato secolo, furono proprio i derivati (anche del tipo degli abs) che scatenarono questa crisi finanziaria che qualcuno ha descritto (con un pizzico di esagerazione) come la peggiore della storia.
Si auspica quindi che i programmi di sostegno delle Banche centrali non diventino un giorno la causa di nuove e, inevitabilemente, più violente crisi finanziarie che potremmo lasciare come poco desiderata eredità alla prossima generazione, una generazione che già stiamo facendo soffrire con una cronica mancanza di occupazione.
Inoltre, e cosa molto importante, la nostra redazione ha spesso avuto modo di osservare che gli aiuti della Banca Centrale Europea, alleviando momentaneamente i problemi finanziari, in un certo senso producono un forte effetto negativo sia sugli Stati Europei che si sentono fuori dall'emergenza finanziaria sia sulle banche che non percepiscono la necessità di uscire non solo dalla pericolosa (specie per le banche Anglosassoni) situazione sui derivati ma neppure da quella (molto più di casa nostra ed Europea) relativa ai prestiti non esigibili o comunque a forte o fortissimo rischio.
Prestiti che ancora oggi molte banche Italiane rinnovano e portano avanti (per usare un termine aviatorio) On a Wing and a Prayer.
Rinnovi forzati che non solo distorcono i bilanci bancari presentando situazioni non reali ma che poi producono un effetto totalmente negativo sulla erogazione di nuovi (e forse anche salubri) prestiti a persone e famiglie o mutui per acquisto di abitazioni che potrebbero stimolare il moribondo mercato immobiliare Italiano.
Coirrado Colombini
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Redazione Prestito.it
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