Il debito pubblico Italiano, questa specie di grande prestito collettivo che ormai pesa per 35.830 Euro sulle deboli spalle di ogni cittadino Italiano, continua la sua corsa verso il punto del non ritorno.
Secondo il recentissimo bollettino della Banca d'Italia infatti il debito della pubblica amministrazione ha segnato una vistosa impennata per 26,2 Miliardi di Euro nel mese di Aprile.
Con questo nuovo sbalzo in avanti (meglio sarebbe dire indietro) il Prestito Debito Pubblico Italiano si assesta a quota 2.146,4 Miliardi di Euro, naturalmente un nuovo record. Anche se ai record di questo tipo ormai siamo tristemente abituati.
Il dato parla da se.
Poi si potrebbe anche discutere sul fatto che una parte di questo aumento (circa 15,4 Miliardi di Euro) va addebitata ad un aumento della disponibilità liquida del Tesoro, che in Aprile l'Italia ha versato il suo contributo al capitale dell’European Stability Mechanism, un contributo per 2,9 miliardi di Euro, che ha pagato la propria quota relativa ai prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility, anche qui 1,5 miliardi di Euro.
Ma il fatto sostanziale rimane che il nostro debito pubblico continua a salire in modo tale da non fare vedere come veramente un giorno possa essere ripagato.
Salvo naturalmente che la salvezza dovesse venire da una forte inflazione che ne faccia perdere il valore ma che però andrebbe a generare ben altri danni.
Da sottolineare che, lasciando da parte una disfunzione contabile che imputerebbe un calo delle entrate nel mese di Aprile, in realtà i cittadini Italiani hanno fatto la loro parte visto che, sempre secondo la Banca d'Italia, le entrate tributarie dei primi quattro mesi del 2014 sono aumentate del 1,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Nulla certo oggi può essere imputato al giovane Governo Renzi ma, solo per tenere un conteggio cronologico, va notato che, da quando ebbe inizio il nuovo Governo, il debito è passato da 2.107,1 Miliardi del Febbraio 2014 ai 2.146,4 Miliardi dell'Aprile 2014.
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