In Italia 8 famiglie su 10 hanno almeno una casa di proprietà.
Probabilmente questo il principale dato che ha suggerito al governo di portare in parlamento un disegno di legge - presentato dall'onorevole Marco Causi (PD) - per istituire un
Prestito Ipotecario Vitalizio utile a contrastare le difficoltà e talvolta impossibilità di accesso al credito bancario da parte di persone che hanno raggiunto la fascia di età over-65.
Il Prestito Ipotecario Vitalizio infatti è una forma di
Prestito Personale che consentirebbe a chi a superato i 65 anni di età di ottenere accesso al credito garantito dall'immobile di proprietà.
Il
Prestito Ipotecario Vitalizio sostanzialmente consente di convertire il valore di un proprio bene immobile in denaro contante, pur mantenendone la proprietà, lasciando ai propri figli (e più in generale agli eredi) la scelta di riscattare o vendere l'immobile ereditato.
Il chiaro obiettivo del provvedimento sarebbe quello di convertire in liquidità, per sostenere la spesa e far crescere i consumi, le tante risorse patrimoniali che le famiglie italiane (e soprattutto le persone anziane) hanno immobilizzato nel corso degli anni.
In questo modo le molte persone, over-65, che oggi in Italia vivono con una bassa pensione e magari con figli e nipoti disoccupati a causa della crisi, potrebbero cogliere l'opportunità del
Prestito Ipotecario Vitalizio per dare un concreto aiuto economico anche alle persone più giovani che compongono il nucleo familiare.
La speranza è che oltre alle misure studiate ad-hoc per rimettere in circolo nell'economia Italiana parte della ricchezza immobilizzata dalle parsimoniose famiglie, il governo finalmente riduca il carico fiscale su famiglie e imprese per consentire una ripresa dei consumi e degli investimenti in Italia e le Banche concedano Prestiti e Finanziamenti perché motivate a farlo (come è sempre stato nei secoli) dai guadagni che ne derivano e non perché artificiosamente stimolate da normative e decreti legge.
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