Abbiamo spesso parlato della saga delle previsioni sulla crescita Italiana.
Previsioni che sitematicamente vengono ridimensionate dalla realtà dei fatti.
Anche oggi si riconferma questa tendenza che ha portato nel passato alla pubblicazione di dati sostanzialmente falsi ed errati.
Il 2014 doveva essere, a sentire le previsoni fatte nel 2013, l'anno della tanto attesa ripresa ed invece il nostro PIL crescerà solo di un modestissimo 0,3%, parole del Fondo Monetario Internazionale (la precedente stima era già stata ribassata al poco esuberante 0,6%).
Naturalmente, forse anche per non rinunciare all'ironia sarcastica, viene mantenuta la previsione per il 2015, un 1,1% di crescita, forse solo perchè il 2015 pare essere ancora lontano e si ha sempre tempo per un ribasso.
Anche la Francia ha subito un taglio nella sua previsione di crescita (oggi allo 0,7%) mentre sia Germania che la sofferta Spagna dovrebbero avere una performance in leggero rialzo. Con la Germania che dovrebbe toccare una crescita pari all'1,9% nel 2014 e all'1,7% il prossimo anno e la Spagna una crescita del 1,2% nel 2014 e dell'1,6% nel 2015.
Stabile l'Eurozona che comunque rimane sempre afflitta da una persistente alta disoccupazione.
Si parla molto anche dei bassi tassi di interesse definendoli positivi per l'economia.
Rimane tuttavia il fatto che, se le banche continuano a non spingere l'erogazione di prestiti e di mutui per l'acquisto di immobili, i fattori positivi del basso tasso di interesse tendono a sparire quasi totalmente.
Non ne trae infatti beneficio che dovrebbe accendere un prestito, un finanziamento od un mutuo e certamente non ne beneficiano i risparmiatori che continuano a recepire uno scarso compenso per i propri risparmi depositati in banca.
Insomma oggi forse vi è anche in atto una piccola ripresa ma, almeno per quanto riguarda l'Italia, non viene percepita a livello di economia reale e rimane comunque una ripresa che non crea occupazione e non incentiva i consumi famigliari.
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