Il Grande Flop dei Prestiti BCE


Quando in Giugno Mario Draghi, Presidente della BCE la Banca Centrale Europea, aveva presentato il suo piano per sostenere e spingere la tanto stanca economia Europea (specie quella dell'Eurozona), Draghi aveva chiaramente detto che il punto centrale della sua politica sarebbe stato la introduzione di un nuovo TLTRO (targeted longer-term refinancing operation).
Definito all'epoca come il miglior modo di rimettere in campo prestiti e finanziamenti all'economia reale.

Come noto con il TLTRO la BCE “dona” in prestito fondi liquidi alle banche Europee a bassissimi tassi di interesse mettendole quindi in grado a loro volta di prestare denaro a persone, famiglie e imprese.

Questa almeno sarebbe la teoria.
La Pratica si è invece rivelata ben differente e un vero e proprio flop.

In realtà gli osservatori finanziari già nella Primavera avevano anticipato le loro riserve sul fatto che questa operazione andasse veramente a portare denaro all'economia reale e quindi a stimolare una crescita che potesse essere anche leggermente inflazionistica.
Al punto che alcuni di loro avevano previsto che le banche Europee avrebbero preso solo la metà dei 400 Miliardi di Euro di prestiti che la BCE sarebbe andata ad offrire.
Il loro pessimismo era tuttavia destinato a rivelarsi...ottimista.
Le banche infatti hanno richiesto solo 82,6 Miliardi di Euro.

La BCE si è dichiarata sorpresa della tiepida richiesta dei suoi (praticamente gratis) prestiti ignorando che le banche Europee avevano i loro buoni motivi per non essersi lasciate travolgere da un ingiustificato entusiamo.

Il primo motivo stava nel fatto che molte Banche Europee ancora oggi non sono in grado di concedere (significativi) prestiti in quanto non hanno ancora sistemato il loro vecchio portafoglio di prestiti in (reale) sofferenza, portafoglio che stanno tirando avanti e rinnovando sperando in qualche miracolo del cielo.
Come diretta conseguenza il loro scopo reale sarebbe quello di riuscire a trovare il modo di sanare i propri bilanci e non quello di aggiungere ulteriori rischi ad una situazione già alquanto precaria.

E il secondo motivo pare essere diventato anche la prudenza della persone e delle imprese che, dopo aver passato anni a sentirsi rifiutare i prestiti richiesti e dopo aver sentito per altrettanti anni tutti parlare di economia in crisi, oggi sentono di dover essere quanto mai prudenti e semmai cercano di incrementare la propria propensione al risparmio invece che andare ad accendere nuovi prestiti.
Una situazione che in questi mesi pare accadere persino nella “Grande Germania” che era al centro delle aspettative di tutti per fungere da locomotiva di traino dell'Eurozona e che invece sta battendo dei colpi di arresto con i consumatori che tagliano la spesa, le previsioni dell'industria in calo e altre nubi sul suo orizzonte.

Se dunque il tanto atteso nuovo prestito TLTRO della BCE non sembra possa avere un grande effetto sull'economia cosa potrà fare il buon Mario Draghi per evitare che una deflazione persistente continui a rovinare la nostra vita e a tenere i nostri giovani disoccupati?

Non molto in realtà, a meno che non riesca a convincere la (sempre) “Grande Germania” a lanciare un programma di stampa di nuovo denaro da immettere sul mercato.
Ma su questo punto, salvo improbabili inversioni a U, la Germania sembra proprio non sentirci!

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 - 2014-09-26 









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