Continua l'interminabile altalena dei titoli azionari delle banche che oscillano fra ingiustificata euforia ed eccessivo pessimismo facendo solo la felicità di quei fortunati ed abili speculatori che riescono a centrare il corretto movimento giornaliero.
Queste banche che si continua a criticare per non essere sufficientemente attive nella concessione di prestiti e finanziamenti e per non sostenere a sufficienza la reale economia del nostro Paese.
Sembra quasi incredibile che Banche delle dimensioni di Monte dei Paschi di Siena o Santander possano oscillare in borsa per il 10% e oltre a livello giornaliero, come hanno fatto durante la settimana appena terminata.
Ma il reale problema è che proprio questa instabilità del mercato mette in evidenza i motivi che portano molte banche Italiane (come pure altre banche Europee) a quella politica restrittiva sulla loro stessa attività che sbocca nella non concessione di prestiti all'economia reale.
E nel frattempo tutto va avanti come ormai accade da anni con una economia stanca, i consumi al palo, con pochi prestiti e finanziamenti, tante tasse e con lo Stato che, malgrado i forti incassi, non riesce a far quadrare i propri conti travolto tra inefficenza, malcostume e corruzione.
Su questo ultimo punto l'Istat ha appena confermato che nel terzo trimestre del 2014 il rapporto Deficit/PIL ha toccato il 3,5% ovvero 0,2 punti percentuali in rialzo rispetto allo stesso periodo del 2013.
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