Come ormai accade da anni le stime di BankItalia relative alla crescita economica del nostro Paese vengono sempre riviste al ribasso man mano che ci si avvicina alla data specifica.
Anche in questo caso la stima del PIL, Prodotto Interno Lordo, viene ridotta allo 0,4% dal precedente 1,3%.
Si vuole notare che in realtà con questa stima BankItalia si allinea maggiormente con quanto previsto da altri Istituti come il Fondo Monetario Internazionale, la Unione Europea etc.
Natualmente anche in questo caso si danno delle motivazioni per giustificare il precedente errore di stima, si parla di Grecia, crisi in Russia, deflazione e cosi via.
Cambiano (poco) le motivazioni ma comunque non cambia il fatto che le stime vengono sempre modificate al ribasso anche se la cosa sorprende poco in un Paese dove l'economia non riparte, il sistema bancario non sostiene a sufficienza l'economia reale con prestiti e finanziamenti, la disoccupazione rimane alta e l'incertezza politica non sembra voler voltare pagina.
Si auspica che, grazie anche a un aumento del reddito disponibile, i consumi possano ripartire, possano ripartire i prestiti e i finanziamenti, che la disoccupazione inverta la sua tendenza negativa ma tutto questo sembra ormai essere possibile solo nel 2016.
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