Il Commissario per gli affari economici della Unione Europea, Pierre Moscovici, ha ribadito che l'Italia potrà godere di una maggiore flessibilità nella gestione del suo Prestito Debito Pubblico riducendo il rapporto Deficit/PIL dallo 0,5% allo 0,25% ma che comunque dovrà rispettare questo rapporto di riduzione.
Una frase che sembra immediatamente un monito a quelle voci che vorrebbero mettere i programmi di austerità alle spalle e lanciarsi in una espansione che in questa fase non rientra in quanto concordato con le Autorità Europee.
Si ricorda che la possibilità di beneficiare di un migliore parametro di disavanzo viene attivata in quanto l'Italia ha chiesto alla Commissione Europea di beneficiare di tre specifiche clausole che riguardano le riforme, gli investimenti e l'attuale ciclo economico.
Il Governo Italiano si è anche impegnato a fornire entro la fine della settimana una dettagliata analisi della situazione economica e dei precisi impegni sulle riforme che devono essere portate avanti.
Alla fine di Gennaio poi sarà la volta di una missione economica della Commissione che andrà a Roma con il preciso scopo di verificare quanto comunicato dalle nostre Autorità.
Questa nuova flessibilità concessa all'Italia, unitamente alle riforme tanto promesse dovrebbe dare una positiva spinta alla nostra economia, una spinta che sarebbe ancora più significativa se il settore bancario iniziasse a sostenere maggiormente l'economia stessa con una maggiore apertura sui prestiti alle famiglie e sui finanziamenti alle piccole imprese.
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