Fanta Economia sul Prestito Greco


Con le nuove elezioni ritorna alla ribalta la perenne tragedia Greca, una tragedia nata per la malgestione del bene pubblico nel Paese Ellenico, per la corruzione dilagante nel suo sistema economico ma anche una tragedia alimentata dal fatto che la Grecia deve vivere con una moneta da fanta economia, l'Euro, che ben poco si adatta alle caratteristiche intrinseche del Paese.

Quando nell'ormai abbastanza lontano 2010 Atene si era trovata sull'orlo della bancarotta e sul punto di non avere liquidità ne per i salari dei dipendenti pubblici ne per i clienti delle Banche, la nostra “Grande” Europa era intervenuta con forza e decisione offrendo quello che sembrava essere un generoso prestito per i Greci
Si erano messi sul tavolo ben circa 240 Miliardi di Euro, cortesia della famosa Troika, formata da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea.

Ovviamente con questo prestito tutto si voleva fare salvo il salvare i Greci.
L'obiettivo vero e unico esistente era solo quello di salvare semmai le Banche Greche e questo non per nobili intenzioni ma solo per le nefande conseguenze che un crollo del sistema bancario ellenico avrebbe avuto sui colleghi Europei, ovvero sulle tante Banche Europee fortemente e maldestramente esposte nell'acropoli.

Nel 2010 infatti la Grecia aveva una esposizione corrente con le banche e con il sistema finanziario per un totale leggermente superiore ai 300 Miliardi di Euro.
Le tre avventurose Istituzioni Europee (BCE, FMI e UE) con il loro prestito “molto straordinario” permisero alle Banche Europee di uscire dai problemi con la minima sofferenza e le stesse Istituzioni si presero direttamente l'onere di un problema che ormai era divenuto non più da risolvere ma solo da nascondere.
Con il risultato, molto poco felice per i cittadini Europei che pagano le proprie tasse con denaro fortemente sudato, che oggi la Troika stessa ha in portafoglio, come prestiti a tasso agevolato dell'1,5%, ben 247 Miliardi di Euro del debito Greco.
Quasi l'80% del totale.

Ma la cosa veramente interessante è il vedere come i generosi prestiti della BCE, del FMI e della UE siano stati utilizzati.
Si tratta infatti, come si diceva prima, di prestiti dati alla Grecia ma …..non per i Greci.
O almeno solo in minimissima parte per i Greci.

Dell'intero ammontare dei prestiti concessi 34 Miliardi sono stati impiegati per ristrutturare il debito privato del 2012.
Altri 48 Miliardi di Euro circa sono stati destinati alla ricapitalizzazione delle Banche di Atene.
E quasi 150 Miliardi di Euro sono stati usati al fine di pagare il capitale e gli interessi dei crediti in essere da parte della stessa Troika.

E ai Greci e all'economia reale Greca, ci si domanda, quanto sarebbe andato?
Una cifra non molto lontana dai 20 Miliardi di Euro.

Pare dunque che le motivazioni del tanto decantato come “generoso prestito” dato alla Grecia avesse il principale scopo di muovere l'onere del colossale debito dal settore privato a quello pubblico.

Da osservare poi che gli stessi Greci al fine di incassare direttamente tanta piccola parte del “generoso prestito” Europeo hanno dovuto accettare circa dodice pesanti finanziarie, un livello di disoccupazione stratosferico, una generale povertà di massa, una fortissima emigrazione giovanile e tumulti nelle piazze.

Si comprende dunque come in Grecia oggi siano numerosi coloro che, nel valutare le future prospettive del Paese, pensino con nostalgia alla loro vecchia e strapazzata Dracma.
Debole quanto si vuole ma perlomeno non vincolata ad assurde condizioni imposte da Troike che vengono dai lontani Paesi Nordici.



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 - 2015-01-22 









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